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LA CASA DEGLI EROI
Eh si, amico mio, il tempo quando entra qui si
ferma un attimo e si toglie il
cappello.
da "Ora e per sempre”
DOMENICA 28 MAGGIO 2017
VISITA AL NUOVO FILADELFIA
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SABATO 27 MAGGIO 2017
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Rinasce il “Fila” del Torino e molti di noi con lui
Oggi la posa della prima pietra per la ricostruzione dell’impianto del Toro
In apparenza
il «Fila» è un campo di pallone, inaugurato il 17
ottobre di ottantanove anni fa dal principe Umberto di Savoia; lo
stadio dove il Grande Torino disputò cento partite senza
perderne neanche una; un ammasso di sterpaglie e un ricovero per gatti
e barboni da quando sul finire del millennio venne abbattuto con la
promessa mendace di una ricostruzione immediata. Nella realtà
è il tempio di una fede laica che mescola amore e morte,
speranza e nostalgia; il luogo fisico in cui si tramanda la memoria di
un rito che attraversa le generazioni e prende le mosse da una vicenda
futile come il calcio per sfiorare valori universali.
Il «Fila» sono le mie scarpe di bambino che scalpicciano
sulla ghiaia del cortile d’ingresso; è il mio respiro
trattenuto come sulla soglia di un castello incantato.
È la manona di papà
che mi trasporta lungo le scalinate fino al gradino dei suoi
vent’anni, quando la domenica prendeva il tram o la bici e andava
in via Filadelfia ad ammirare le imprese di una squadra di campioni che
lui non ha mai smesso di chiamare Quelli Là.
IL MENTORE VATTA
Il
«Fila» è un vecchio alpino con la penna granata nel
cappello che parla solo in piemontese e descrive partite come se
fossero battaglie e battaglie come se fossero partite a una cerchia di
ragazzini che lo ascoltano a bocca aperta. È un giovane
attaccante in castigo, obbligato dall’allenatore a calciare
palloni contro un muro del cortile, che si lascia andare sfinito sul
selciato. Ma siamo anche noi che gli gridiamo: «Non mollare,
Pupi!»; lui sorride asciugandosi una lacrima quasi fosse una
goccia di sudore e si rialza per diventare Puliciclone, il più
grande bomber granata dell’era moderna. Il «Fila»
sono io che un sabato mattina evado da scuola fingendo un malore per
andare a vedere l’ultimo allenamento prima del derby, con Claudio
Sala che prova e riprova le sue micidiali punizioni a foglia
morta.
È
la stanza dei trofei dove comanda l’avvocato Cozzolino, il grande
sacerdote del tempio, che mi porta a toccare l’elica
dell’aereo di Superga, ma io non voglio perché la morte mi
fa ancora troppa paura. Sono i pulcini di nove anni che guardano
giocare i ragazzi della Primavera, i ragazzi della Primavera che
guardano giocare gli adulti della prima squadra, e i tifosi che
guardano e rimbrottano tutti - pulcini, ragazzi, adulti - ma alla fine
si va sempre via con il sorriso. È il mentore delle giovanili
Sergio Vatta che abita poco distante e osserva l’allenamento
della prima squadra dal balcone di casa, Radice lo vede e gli grida:
«Potresti venire a insegnare ai miei difensori come si marcano
gli avversari sui calci d’angolo?» e lui si infila le
scarpe e scende giù. È il giorno dello scudetto, la gioia
assoluta che già mentre la vivi all’ombra di quei muri
scrostati ti sembra un ricordo da rimpiangere.
RICORDI INDELEBILI
È
il mio battesimo da collaboratore, mille lire a notizia e cinquemila ad
articolo, una sera gelida di trent’anni fa: nel cortile non
c’è più nessuno, io busso tremebondo alla porticina
degli spogliatoi e mi viene ad aprire Gigi Radice in persona e
accappatoio bianco. «Ostia, ragazzo, e tu chi sei?».
«Buonasera mister, mi chiamo Massimo Gramellini e sono un
giornalista...» «Mamma mia che paura! Vieni dentro,
altrimenti muori di freddo» e mi fa entrare dove neanche mio
padre aveva potuto guidarmi mai, negli spogliatoi in cui si cambiava
Valentino Mazzola e ora ci sono Dossena e Junior in mutande che
incredibilmente accettano di farsi intervistare da me. Il
«Fila» è Gigi Radice un anno dopo che, vedendomi per
la prima volta vestito in modo decente, interrompe la conferenza stampa
e sbotta: «Uèla, ragazzo, è scoppiato il
benessere!»
Il
«Fila» è il funerale di papà in un ferragosto
di fine millennio, il carro funebre che percorre una via Filadelfia
deserta e starebbe per girare in corso Unione Sovietica se non fosse
che io impazzisco e dico all’autista: «Non potrebbe fargli
fare un ultimo giro intorno allo stadio dove ha passato le domeniche
della sua giovinezza?». Il «Fila» è
l’autista del carro funebre, più pazzo e più
granata di me, che non fa una piega e punta verso quello che resta
dello stadio, un rudere spiaggiato in mezzo alle erbacce, e concede a
mio padre il giro d’onore. È don Aldo che dice messa
davanti allo spunzone della tribuna. Sono i bimbi che la mattina della
Marcia dell’Orgoglio Granata corrono sul campo ripulito dagli
«angeli del Filadelfia» mentre i loro genitori li seguono
con le lacrime agli occhi: «Fate piano, ché state
calpestando le orme del Grande Torino!» Quelli Là.
COME ITACA
Ecco,
se avete resistito fin qui, vi sarete fatti un’idea di che cosa
sia il «Fila». Una storia che riguarda tutti, perché
tutti conservano in fondo al cuore la memoria di una casa del Padre a
cui desiderano fare ritorno. Itaca. Il punto di partenza che in ogni
grande romanzo di avventure è anche, sempre, il punto di arrivo.
Stamattina, ottantanove anni dopo, con la posa della prima pietra il
«Fila» comincia a rinascere e molti di noi con lui.
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Filadelfia, ora Cairo può versare i soldi per la ricostruzione
Il
Collegio dei Fondatori ha formalmente accettato ieri la Fondazione
Mamma Cairo come "partecipante", eliminando l'ostacolo burocratico
Si
attendeva solo un atto formale da parte del Collegio dei Fondatori:
l'ultimo ostacolo burocratico è stato abbattuto ieri sera,
quando il CdF della Fondazione Filadelfia ha accettato formalmente l'ingresso della Fondazione Mamma Cairo come "partecipante".
Una formalità, si diceva, a seguito delle modifiche statutarie
già approvate dagli Enti preposti (Comune e Regione): un atto
che, nello specifico,consentirà ora a Cairo di versare quanto promesso.
Il patron granata, tramite la Fondazione intitolata alla madre,
contribuirà alla ricostruzione del Fila con un milione di euro
in totale. Data la volontà di procedere di pari passo con il
Comune di Torino - e quindi con la formula delle tre "rate" - il
presidente predisporrà il versamento di una tranche (da 330.000
euro), cosa già fatta dallo stesso Comune (che, però.
contribuirà con 3.5 milioni di euro) e potrebbe a breve trovarsi
a versare la seconda, dato che il secondo milione già messo a
bilancio da Palazzo Civico a dicembre arriverà a breve nelle
Casse della Fondazione.
Intanto, questa mattina, si svolgerà presso la sede di Scr la prima seduta pubblica relativa al bando per la direzione lavori del
nuovo stadio FIladelfia. Si tratta di un procedimento che andrà
in parallelo con quello, già iniziato, relativo al bando
d'appalto integrato. Mentre, proprio in questi giorni, la Commissione Giudicatrice sta esaminando l'offerta tecnica delle cinque imprese candidate alla ricostruzione del Filadelfia, si procederà alle 11 all'apertura dei plichi contenenti le offerte delle ditte candidate alla
direzione lavori, ossia quelle che, una volta messo in moto il
cantiere, si occuperanno anche di misurazione e contabilità e
coordinamento per la sicurezza.
Come avvenuto nel
caso dell'appalto integrato per la progettazione esecutiva ed
esecuzione lavori (per il quale è stata già aperta la
busta "amministrativa" e quella tecnica, sulla quale sta lavorando la
Commissione), anche nel caso delle candidate al bando per la direzione
lavori si procederà questa mattina con la documentazione
amministrativa, prima dell'apertura, dopo le verifiche, dell'offerta
tecnica. A quel punto entrerà in gioco la Commissione, diversa
da quella già impegnata con le ditte che concorrono alla
costruzione: unico membro in comune l'architetto Sergio Manto di Scr,
che sarà coadiuvato da altri due membri della stessa stazione
appaltante (mentre nel caso della progettazione ed esecuzione la
Commissione è formata da un rappresentante della Regione e uno
del Comune).
Contributo straordinario per la Fondazione Filadelfia
Presenti in sala stampa della Regione Piemonte
l'assessore Alberto Cirio, il governatore Cota e il rappresentante della Regione
nella Fondazione Filadelfia Gianluca Vignale. ''Garantiremo una copertura
per 3,5 mln di euro, questo il sostegno della Regione per rendere possibile la
costruzione dell'impianto Filadelfia - afferma Gianluca Vignale -. Oggi
sarà un passaggio importante per la progettazione degli impianti e credo che
entro ottobre tutto sarà pronto per iniziare. Questo grazie ad un emendamento
che permetterà l'erogazione di un contributo straordinario''.
Presente,
quindi, anche l'assesore Cirio. ''Intendo sottolineare l'importanza di
questo intervento, perchè con la ricostruzione del Filadelfia, oltre agli eventi
sportivi e agli eventuali introiti derivati, sappiamo che anche il turismo
sportivo risponderà positivamente alla costruzione di questo stadio. Avere uno
spazio dove si celebra la storia del grande Torino Calcio è importante. Questa
per noi non è una spesa, ma un investimento sicuro delle nostre
risorse''
Interviene anche il governatore Roberto Cota: ''In
campagna elettorale mi ero impegnato sullo stadio Filadelfia, e le promesse le
mantengo. Il Filadelfia deve tornare, o melgio deve diventare un monumento della
storia della nostra regione. Un monumento, un simbolo internazionale di tutta la
nostra comunità. Per questo mi sono impegnato per garantire un finanziamento
pubblico. Con tutte le cautele del caso, per quanto concerne l'erogazione delle
risorse, senza inficiare le casse destinate ad altre opere. Essendo il
Filadelfia molto più di un semplice stadio, auspico in una sinergia tra tutte le
altre fondazioni presenti sul territorio''.
Poi torna a parlare Gianluca
Vignale che chiarisce la situazione legata al Credito Sportivo: ''La
modalità che abbiamo individuato non è un erogazione di un mutuo, ma la
copertura delle rate del mutuo erogato. In più bisogna considerare le future
spese di gestione, per questo abbiamo atteso per valutare bene. Un 4.2% di
interesse è alto, per questo non è detto che sarà il Credito sportivo ad erogare
il mutuo, anzi. Sarà compito della Fondazione Filadelfia individuare il miglior
offerente, il miglior concessionario del mutuo. Di fatto, oggi esiste una legge
regionale che assicura la copertura delle rate di tale mutuo per una cifra pari
a 3,5mln di euro. Quando poseremo la prima pietra? Non posso ripondere, perchè
non vorrei prendere in giro nessuno; è un lusso che non possiamo permetterci.
Chiediamo ancora un po' di pazienza ai tifosi. D'altronde stiamo parlando non
solo di una semplice ricostruzione di uno stadio, ma della riqualificazione di
un quartiere''.
Una bella iniziativa, nella quale però manca il
sostegno del Torino. Risponde Cota: ''Auspichiamo anche nel contributo da
parte del Torino FC, ma non vogliamo fare polemica, nè contro il Toro, nè contro
il Comune. Da parte nostra c'è la volontà di risolvere un questione annosa che
dura dal '97, se non sbaglio. Senz'altro è un piccolo neo per la Città ed è una
piaga per i tifosi, è chiaro che c'è un appello alla società granata e al
presidente Cairo, ma non c'è alcuna polemica''
Conclude così il governatore Cota: ''Voglio
mettere in chiaro due cose, le risorse vengono erogate quando c'è bisogno. Poi
noi facciamo questo intervento, non perchè il Toro sia il figlio prediletto e
gli altri no. Perchè, ribadisco, la struttura prevede un museo di cui tutti i
cittadini possono fruire''.
Ma c'è ancora la paura che si ripeta il caso del
2011, con i fondi messi a bilancio e poi..
Però Gianluca Vignale assicura: ''C'è una
legge. E la legge è legge. Dovrebbe bastare questo come garanzia''.
Parole sante e inattaccabili che meritano
fiducia. Anche se, come tutti sanno, le leggi possono essere abrogate.
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14-4-2012
Torino, all'esame i 34 progetti preliminari per il
Filadelfia
Da oggi pomeriggio Roberto Bertasio, Luisa Papotti, Franco Ferraresi, Eraldo
Martinetto e Luca Asvisio, ovvero i cinque esperti nominati dal Consiglio di
amministrazione della Fondazione Stadio Filadelfia iniziano ad esaminare i
trentaquattro progetti preliminari pervenuti attraverso il concorso d'idee per
la ricostruzione dello stadio Filadelfia demolito, è sempre bene ricordarlo
visto che si tratta di una vergogna, 5.387 giorni fa. Oggi i cinque esperti, che
va sottolineato lavorano gratuitamente e sono tutti tifosi del Toro, si
troveranno e decideranno le modalità che utilizzeranno nell'esaminare i
progetti. Entro sessanta giorni stabiliranno una classifica e ai primi tre
progetti verrà attribuito un premio in denaro rispettivamente 5 mila, 3.500 e
1.500 euro.
Il bando ufficiale del concorso d'idee prevede, e così sarà, che ad ogni
progetto venga attribuito un punteggio in centesimi per ognuno dei sei elementi
di valutazione: a) estetica e qualità architettonica ed edilizia, sostenibilità
ambientale e compatibilità paesaggistica, con particolare riferimento
all'inserimento nell'ambiente circostante e alla viabilità presente (massimo 30
punti); b) soluzioni tecniche e funzionali, quali quelle tecnologiche edilizie
ed impiantistiche (massimo 20 punti); c) impiego dei materiali, con riguardo al
principio di massima riutilizzabilità delle risorse naturali e minimizzazione
dell'impegno di risorse materiali non rinnovabili, nonché in riferimento alla
loro curabilità, sostituibilità e compatibilità tecnico - ambientale con
riferimento all'autosufficienza energetica dell'impianto (massimo 20 punti); d)
originalità creativa con riferimento alla valorizzazione della memoria storica
granata relativa all'impianto, alla società e alla squadra (massimo 10 punti);
e) fattibilità tecnico-economica e conseguente tempistica di realizzazione,
compresa la riduzione dell'impatto del cantiere (massimo 10 punti); f) costo
gestione impianto realizzato (massimo 10 punti). Il punteggio massimo
attribuibile è pari a 100/100, che verranno attribuiti discrezionalmente dalla
Commissione giudicatrice in base a questi sei criteri, risulterà vincitore il
candidato che avrà ottenuto il punteggio più alto, purché non inferiore a
70/100.
Per quel che riguarda il riconoscimento giuridico della Fondazione le
associazioni dei tifosi e il Torino Fc stanno effettuando i bonifici,
rispettivamente ammontanti a 12.500 e 19.500 euro, per completare la somma
necessaria di 77.000 euro. Dal momento in cui l'ufficio preposto della Regione
Piemonte riceverà il bonifico con l'intera somma presumibilmente passeranno dai
due ai tre mesi, questi sono all'incirca i tempi burocratici che occorrono per
queste pratiche, perché la Fondazione ottenga finalmente il riconoscimento
giuridico. Quindi essendo al diciassette di aprile e facendo un rapido calcolo,
ammettendo che i soldi arrivino entro la fine del mese e aggiungendoci i due o
tre mesi, si arriverebbe fra la fine di giugno o luglio, perciò verosimilmente,
tralasciando il mese di agosto dove molti uffici rallentano l'attività per le
ferie, si può prevedere, se non vi saranno intoppi, che a settembre il
riconoscimento giuridico ci sia.
Una volta che la commissione di esperti avrà
stilato la classifica dei progetti, e in questo caso con i tempi si andrà verso
la metà di giugno, visto che la commissione ha tempo sessanta giorni, la
Fondazione poi deciderà se indire uno o due bandi internazionali che serviranno
a stabilire il progetto definitivo, passo imprescindibile insieme al reperire i
soldi per i lavori, al dine di passare alla successiva apertura del cantiere e
ricostruire così lo stadio del Grande Torino.
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12-4-2012
Continua il caso Filadelfia,
ora fuori la verità!
Il CdA si spacca, i tifosi contro il presidente Chiabrera:
«Dice bugie? Si dimetta»
TORINO. Si allarga lo scontro nel CdA della Fondazione Filadelfia,
l’associazione deputata a promuovere la rinascita della storica area granata, là
dove fino a 15 anni fa sorgeva il mitico stadio del Grande Torino: in ballo vi è
la costruzione di un centro sportivo per gli allenamenti del Toro. Si accendono
i toni, crescono le divisioni, si aggravano le accuse: non certo il clima ideale
per muovere passi concreti, rapidamente. «Mancano i soldi necessari anche solo
per il riconoscimento giuridico della Fondazione», «Comune e Regione perdono
tempo», «si comportano da pezzenti», «impongono decisioni dall’alto»: si sono
già ascoltate molte accuse e non solo dopo il CdA infuocato di martedì scorso.
Ieri, a seguito di indiscrezioni emerse dalla Regione Piemonte, il carico si è
fatto ancor più pesante. Nel mirino c’è innanzi tutto il presidente del CdA,
Luigi Chiabrera , imprenditore da sempre vicino al centro-sinistra e componente
del comitato elettorale del sindaco Fassino . «Comunque il problema non è di
fede politica. Contano i comportamenti. Chiabrera non si sta rivelando
all’altezza», sostiene chi lo accusa. Come i rappresentanti delle associazioni
dei tifosi presenti nel CdA, Domenico Beccaria e Marco Montiglio . TROPPI
MISTERI L’ultimo caso è legato al mancato riconoscimento giuridico della
Fondazione: atto della Regione che ratifica la nascita dell’associazione, già
avvenuta da un anno davanti a un notaio. Mancano i soldi: servono grossomodo
77.400 euro, in casa ce ne sono solo 45.000. Riferiscono che nel CdA di martedì
Chiabrera abbia detto che è ancora in attesa di una risposta da parte della
Regione quanto alla possibilità di concedere come garanzie economiche il diritto
di superficie del Filadelfia (lo stesso terreno, insomma), già valutato 1,4
milioni (ma quasi certamente le perizie andrebbero rifatte, nel caso).
«Chiabrera dice di essere in attesa di una risposta da 6 mesi, è uno scandalo»,
hanno tuonato i tifosi. Ma non basta. Perché adesso dalla Regione c’è chi
garantisce che il 29 settembre scorso, quando Chiabrera e il segretario generale
della Fondazione andarono a parlare con una funzionaria responsabile
dell’ufficio riconoscimenti, la stessa avrebbe immediatamente comunicato che il
diritto di superficie non poteva sostituire il contante. E perché? In parole
povere: perché se nascesse un contenzioso la Fondazione potrebbe perdere il
diritto di superficie, il “controllo” dell’area tornerebbe al Comune e la
garanzia evaporerebbe. «Se è vero che Chiabrera non ci ha detto la verità
durante l’ultimo consiglio di amministrazione, deve dimettersi, chiederemo le
sue dimissioni! Sarebbe uno scandalo nello scandalo! Altro che aspettare una
risposta da 6 mesi... Che vergogna!», attaccava ieri pomeriggio Beccaria, in
qualità di rappresentante dei tifosi nel CdA. «Dove vogliamo andare a parare con
questi atteggiamenti inconcludenti? Mi chiedo se si vuole far fallire i lavori
della Fondazione, far scadere i tempi per il riconoscimento (18 mesi, ndr), per
poi affidare a un privato il Fila. Per costruirci cosa? Chiedo al più presto la
convocazione del collegio dei fondatori della Fondazione, affinché domandi a
Chiabrera chiarimenti. Se ci ha raccontato bugie dovrà dimettersi. Non trovano
poche decine di migliaia di euro e parlano di costruire un centro sportivo da
10, 12 milioni. Ci prendono solo in giro?». E Chiabrera? Interpellato in merito,
ieri, si è limitato a un «no comment». LA MAIL SULLE “TALPE” Intanto c’era già
stato uno scontro telefonico tra Beccaria e Chiabrera. Quest’ultimo aveva
inviato in mattinata una mail di fuoco a decine di persone, tra cui il sindaco e
il governatore Cota , in cui si lamentava delle fughe di notizie e dava la
caccia alle “talpe”. Ancora Beccaria: «Il Fila è un cumulo di macerie da 15
anni, si sono susseguiti scandali su scandali e invece di promuovere
l’informazione e la trasparenza, Chiabrera attacca chi racconta la verità
all’opinione pubblica su un bene pubblico di interesse pubblico. E’ pazzesco!».
Dai vertici della Fondazione, peraltro, si fa notare che il mancato (per ora)
riconoscimento giuridico non ostacola la vita e l’attività della Fondazione,
almeno in questa fase. Giusto due giorni fa, per esempio, è stata nominata la
commissione che giudicherà i progetti preliminari arrivati negli scorsi mesi.
Chiabrera ora aspetta che Comune e Regione mettano “miracolosamente” a bilancio
i soldi necessari quantomeno per il riconoscimento giuridico. Ancora Beccaria:
«Il timore è che i tempi per il riconoscimento possano scadere già tra 6 mesi,
anche su questo non viene fatta chiarezza». Dove sta la verità, una volta per
tutte?
Fonte tuttosport
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11-4-2012
Il percorso a ostacoli del Filadelfia
Ieri l'utlimo colpo di scena: l'organismo che dovrebbe
rifare
il campo non è riconosciuto dalla Regione. Ma c'è la commissione per
valutare i 34 progetti
Una buona notizia ed una brutta sorpresa. La ricostruzione del
Filadelfia, tema caro ai tifosi granata, non smette di regalare passi in avanti
come la nomina della commissione per giudicare il miglior progetto e colpi di
scena amari. L’ultimo si è registrato ieri pomeriggio con un movimentato
consiglio d’amministrazione della Fondazione Filadelfia, dove quasi per caso si
è scoperto che l’organismo per rifare il campo del Grande Torino non ha ancora
ottenuto il riconoscimento giuridico dalla Regione Piemonte (che è fondatore
della Fondazione) e dunque non può cercare i fondi necessari per l’operazione.
Tutto è fermo da mesi di fronte al requisito economico dei 77mila euro mancanti
per attivare la procedura e così più passano le settimane e più si rischia di
non veder decollare il piano di rinascita del Fila.
Un autentico delitto,
considerando che si sta avvicinando il 4 maggio (dove peraltro un cantiere a
Superga rischia di far saltare la cerimonia di commemorazione alla lapide dietro
la basilica) e a luglio saranno 18 gli anni dall’abbattimento dello storico
stadio. Un segno di speranza, però, arriva dalla nomina della commissione che
dovrà esaminare i 34 progetti giunti da tutta Europa per il concorso di idee sul
Filadelfia. Dopo qualche ritardo e tensione di troppo, la Fondazione ha nominato
l’ingegnere Roberto Bertasio del Comune come presidente e con lui agiranno
Franco Ferraresi (Regione), l’architetto Erado Martinetto, la soprintendente
Luisa Papotti e il commercialista Luca Asvisio. Hanno 60 giorni di tempo per
scegliere l’idea più bella e fattibile, con la speranza che la Fondazione possa
nel frattempo decollare ottenendo il riconoscimento giuridico
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29-3-2012
Fondazione Filadelfia, Beccaria: ''A breve già
i primi 900mila di Torino, Comune e Regione''
Nella bocciofila Gabetto, appena una parallela oltre la più triste
speculazione edilizia tentata ai danni della memoria granata, si è tenuto ieri
sera un incontro di aggiornamento dei lavori della Fondazione stadio Filadelfia:
un chiaro segnale, lanciato a tutti i tifosi, di voler essere trasparenti con
tutto l'ambiente sul delicatissimo argomento della ricostruzione di quello
stadio che fu teatro delle imprese del Grande Torino.
Col giornalista Fabrizio Turco nel ruolo di moderatore dell'incontro ha preso
la parola per primo Domenico Beccaria, presidente dell'associazione Memoria
Storica Granata nonchè del consiglio di amministrazione della Fondazione stadio
Filadelfia: ''Il 19 marzo è stato confermato il CDA uscente della
fondazione, lo stesso che era stato nominato un anno fa quando è stata
costituita con l'eccezione di Giuseppe Sbriglio in rappresentanza del
Comune - dimessosi durante le elezioni cittadine e sostituito da Chiabrera,
presidente della Turin Marathon, ndr - I primi passi che sono stati
effettuati sono il recupero dei soldi spesi dai tifosi per l'acquisto dei
mattoni del Fila ed il concorso di idee per la progettazione dello stadio: alla
scadenza sono pervenuti 34 progetti più altri 7 oltre la scadenza, che verranno
esaminato soltanto a concorso chiuso. Abbiamo già fatto partire le lettere di
invito per gli ordini professionali di ingegneri ed archietti, come previsto
dalla legge, per comporre le commissioni di valutazioni che andranno a valutare
i progetti: tutto il processo, ci auguriamo, dovrebbe essere pronto entro il 4
aprile in modo che il 10 aprile il CDA possa già scegliere le commissioni e dare
il via ai lavori di selezione dei progetti''.
I numerosi tifosi presenti hanno alternato interventi a domande incalzanti
sui progetti, le tempistiche e soprattutto budget necessari e disponibili: a
queste domande è quindi intervenuto anche Durando, presidente del collegio dei
revisori dei conti della Fondazione stadio Filadelfia: ''Il Comune ha
concesso alla fondazione il diritto di superificie del Fila per 99 anni al
valore commerciale di circa 1,7 milioni, senza ipoteche. Attualmente il
patrimonio totale della Fondazione stadio Filadelfia ammonta a 20.250 €, ovvero
le quote dei soci fondatori messe per costituire il capitale iniziale, tra i
quali ci sono anche i 2.500 € messi dal Torino Football Club, in più la Regione
Piemonte ne ha messi altrettanti e dal liquidatore fallimentare della vecchia
Fondazione campo Filadelfia - quella di Novelli, ndr - arriveranno i
circa 170mila euro spesi dai tifosi per riacquistare i mattoni, anche se la
cifra sarebbe dovuta essere decisamente superiore".
Il discorso, prima di concludersi sulla toponomastica della città - con lo
spostamento di piazza Grande Torino davanti allo stadio Olimpico - e dello
stadio - col consigliere comunale Bertola invitato ad affrettare i tempi per
l'intolazione dello stadio a Valentino Mazzola e compagni piuttosto che ad uno
sponsor - è poi tornato sul costo dell'opera e sulle promesse di impegno dei
vari enti: ''Al prossimo consiglio di amministrazione - ha ripreso
Beccaria - il Comune, la Regione ed il Torino, su proposta dello stesso
Chiabrera, dovrebbero versare 300mila euro a testa per iniziare a mettere in
cassa un primo fondo da destinare all'apertura delle varie pratiche ed
all'ottenimento dei permessi: sul resto degli accordi, invece, non è cambiato
nulla col Comune che ha promesso 3,5 milioni di euro, ovvero la cifra che
ottenne grazie allo scambio di terreni Cimminelli per la costruzione della
Bennet, il Torino per ammissione di Cairo metterà quanto la Città e la Regione 3
milioni con la rassicurazione di far contribuire con 2 milioni cadauno anche le
due fondazioni bancarie cittadine, che in queste settimane hanno stanziato circa
40 milioni di euro per le OGR".
L'intenzione di fare sul serio, quindi, sembra veramente che ci sia:
l'appuntamento con il prossimo aggiornamento, però, dev'essere al 12 aprile -
data del prossimo CDA della Fondazione - quando veramente gli enti saranno
chiamati a tirare giù le carte in tavola e mostrare se sono realmente
interessati alla ricostruzione del Filadelfia.
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28 novembre 2011
Regione, ok a statuto Fondazione Stadio Filadelfia
Comunicato stampa del Consiglio della Regione
Piemonte: adesso possono iniziare i lavori
Riceviamo e pubblichiamo di seguito in forma integrale un comunicato
stampa diffuso dal Governo della Regione Piemonte, che da tempo si sta
prodigando per restituire alla città ed ai tifosi granata il teatro delle
numerose vittorie del Grande Torino, in merito alla Fondazione Stadio
Filadelfia.
Dalla Giunta l'ok per lo statuto della Fondazione Stadio
Filadelfia
Michele Coppola e Alberto Cirio: Un passo avanti per il
Filadelfia con l’ok della Regione Piemonte allo Statuto della Fondazione
“La Regione Piemonte conferma il suo impegno per il Campo Filadelfia. Con
l’approvazione da parte della Giunta regionale della delibera che recepisce lo
Statuto della Fondazione Stadio Filadelfia, è stato fatto un altro importante
passo in avanti per la rinascita dello storico impianto del Grande Torino”.
Questo il commento di Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura e di
Alberto Cirio, assessore regionale allo Sport e Turismo, che hanno presentato la
proposta alla Giunta.
Durante la seduta di questa mattina, infatti, è stata approvata dalla Giunta
regionale, la delibera che recepisce lo statuto della Fondazione Stadio
Filadelfia, a seguito delle modifiche apportate al fine di adeguarlo alla Legge
122/2010.
Si tratta di un passo obbligatorio per perfezionare la composizione del
Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori, affinché l’attività
della Fondazione acquisisca piena legittimità. Grazie a questo passaggio, la
Fondazione Filadelfia ha i requisiti per poter chiedere il riconoscimento
giuridico.
“Un atto necessario, ma anche opportuno – soggiungono gli assessori Michele
Coppola e Alberto Cirio – per permettere alla Fondazione di iniziare ad operare
e per dare alla Regione i giusti strumenti per agire all’interno della
stessa”.
Torino, 28 novembre 2011
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10 Novembre 2011
In data odierna è stato
pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale, il bando per il concorso di idee per la
ricostruzione dell'impianto FILADELFIA. Clicca sull'link qui sotto per scaricare il
file
http://www.fondazionestadiofiladelfia.org/files/concorso_idee__filadelfia.pdf
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10 novembre 2011
Filadelfia: ecco il Bando per il concorso di idee!
Ci siamo. Due campi, spalti, tribuna storica,
cortile aperto, museo, sede, foresteria
Il momento tanto atteso é giunto: é stato or ora pubblicato il Bando di gara
per il concorso di idee finalizzato alla ricostruzione dello Stadio
Filadelfia.
A darna notizia é la stessa Fondazione, che si occuperà di
raccogliere i progetti, e quindi -tramite la Commissione appositamente
istituita- di valutarli; ecco l'annuncio che ne é stato dato:
Il 17 ottobre 1926 si inaugurò il “Campo Torino” in via Filadelfia angolo
Via Giordano Bruno.
Lo Stadio “mito” del calcio Torinese, il
Filadelfia, teatro delle imprese del Grande Torino, considerato una sorta di
tempio dai tifosi della squadra granata, deriva da una successione di
interventi.
Alle origini, un campo corredato da una piccola ed
elegante tribunetta, il cui ricordo, svanito nella memoria dei torinesi, è oggi
affidato a rare immagini fotografiche.
In seguito il Presidente
Enrico Marone CINZANO lo fa dotare di una tribuna improntata a principi
prettamente funzionali così come le successive curve anche esse di spoglio
rigore.
Saranno le indimenticabili gesta sportive consumatesi in
esso, insieme con le emozioni e passioni di generazioni di tifosi, a conferirgli
l’aurea di sacralità.
L’idea progettuale del nuovo stadio non può
non tener conto della consistenza storica del manufatto, ora in gran parte
demolito, come risulta dalla documentazione fotografica.
Un primo punto fermo é dunque il rispetto per quello che questo stadio era;
d'altronde, in questo caso non si tratta solo di "costuire una struttura
sportiva", ma di "ricostruire un monumento". Che é cosa ben diversa.
E
siccome accanto al valore storico e affettivo, il nuovo Filadelfia avrà anche
delle necessarie funzionalità pratiche di cui tenere conto, ecco gli altri punti
fermi che si possono evincere dal testo dello stesso Bando:
- elaborazione tecnica di due campi di dimensioni regolamentari UEFA in
erba, riscaldati e dotati di tutte le pertinenze necessarie per lo svolgimento
di partite della prima squadra e delle formazioni giovanili, ai sensi delle
norme sportive, anche per l’uso come struttura di allenamento;
-
creazione di spalti lungo tutto il perimetro del campo principale;
-
ideazione della tribuna storica in modo che la stessa rappresenti una
riproduzione fedele dell’originale, coperta e con i restanti tre lati fruibili
dal pubblico, almeno per alcuni gradoni, compatibilmente con la presenza di
3.500 spettatori circa sulle tribune del campo principale;
-
realizzazione del sottopassaggio di accesso sportivo, conformemente alla vigente
normativa;
- predisposizione del cortile in modo che sia consentito
l’accesso al pubblico anche nei momenti di chiusura delle strutture sportive e
delle tribune del campo principale;
- individuazione di spazi idonei
per la realizzazione di una sala stampa a norma UEFA, di un museo storico
dedicato al Torino Calcio, delle sedi della Fondazione e del Torino FC, nonché
di una foresteria che consenta di accogliere i ragazzi della squadre giovanili
del Torino FC, oltre alla collocazione delle sedi di associazioni legate al
Torino che ne facciano richiesta
C'é tutto per far davvero rivivere il Fila. Ora é il momento che chi ne é in
grado, e rispetti le condizioni richieste, presenti la propria idea (diversi
progetti nel tempo erano già stati scoperti, ma non avevano valore perché senza
Fondazione il Filadelfia era solamente un sogno); una di esse diventerà
realtà.
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PROGETTI PER IL NUOVO FILADELFIA
PRESENTATI PRIMA DEL BANDO
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Progetto RI.FILA
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8-7-2011
Fila!
Ieri...oggi...domani
Tranquillizziamo i tifosi del Toro che
riguardo al Fila le cose stanno procedendo.
Il silenzio di queste settimane è stato
fondamentale perché tutte le parti potessero trovare la serenità necessaria ad
iniziare a percorrere la più opportuna strada per la ricostruzione.
Non mancheremo di tenervi informati dei futuri
sviluppi.
Grazie
Centro Coordinamento Toro
Clubs
|
Frasi tratte dal
sito
www.fondazionestadiofiladelfia.org
La Fondazione avrà di fronte
mesi di lavoro duro ed intenso, che richiederanno il sostegno di tutti i tifosi
Granata.
Siamo certi però, che
chiunque abbia rispetto per i valori dello sport, della storia e della memoria,
prescindendo dalla propria fede calcistica, sarà felice di dare il suo sostegno
ad un progetto di questa importanza e portata.
Crediamo che quanto è stato
costruito in questi anni abbia un valore particolare, un valore che sta al di
sopra di ogni altro. I tifosi granata, uniti e compatti, per la prima volta si
sono assunti la responsabilità di essere partecipi della determinazione del loro
destino e di quello di uno dei loro luoghi sacri.
Se
il Fila sarà ricostruito ciascun tifoso del Toro saprà che un pezzetto del
merito è suo e niente e nessuno potrà privarlo di questa
certezza. |
Fila, casa dolce casa
Firmato l'atto costitutivo della Fondazione.
Prossima tappa il riconoscimento della Fondazione da parte dell'ufficio
regionale. I progetti architettonici possono essere presentati fin da subito.
Gli inizi dei lavori non prima di due-tre anni.
28-3-2001
L’atto costitutivo della Fondazione Stadio Filadelfia è stato sottoscritto.
Il primo passo che porterà alla ricostruzione dello stadio del Grande Torino è
stato fatto. Per partecipare all’inaugurazione del nuovo Fila però ci vorrà
ancora parecchio tempo. Quantificare i giorni al momento è impossibile. I più
ottimisti, e fra questi c’è Domenico Beccaria presidente dell’Associazione
Memoria Storica Granata nonché fra i soci della Fondazione e uno dei due
rappresentante dei tifosi nel consiglio di amministrazione, sperano di veder
terminati i lavori in occasione del sessantacinquesimo anniversario della
tragedia di Superga, ovvero il 4 maggio 2014. I più pessimisti si augurano che
in una decina d’anni il Fila sia ricostruito. E’ più verosimile che in
cinque-sei anni l’impianto verrà realizzato.
Ieri nella sede del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata a Villa
Claretta a Grugliasco, comune dell’hinterland torinese, alla presenza del notaio
Francesco Vaglienti i soci fondatori hanno firmato l’atto costitutivo della
Fondazione. In rigoroso ordine di firma si sono succeduti: Michele Coppola
(assessore alla Cultura, Patrimonio linguistico e Politiche giovanili della
Regione Piemonte), Giuseppe Sbriglio (assessore allo Sport, Grandi Eventi
sportivi e Tempo libero del Comune di Torino), Giuseppe Ferrauto (consigliere
Torino Football Club S.p.a), Andrea Voltolini (Presidente Comitato Dignità
Granata), Domenico Beccaria (Presidente Associazione Memoria Storica Granata),
Marco Montiglio (Presidente Centro Coordinamento Toro Clubs), Luca Clemente
(Presidente Associazione Tifosi della Curva Primavera per il Campo Filadelfia),
Paolo Reineri (Presidente Associazione Tifosi della Curva Maratona per lo Stadio
Filadelfia), Gian Carlo Bonetto (Presidente Circolo Soci Torino Fc 1906),
Rosario Rampanti (Presidente Associazione ex Calciatori Granata) e Gianni
Bellino (Presidente Associazione Angeli del Filadelfia).
Assistere all’evento è stata una grandissima emozione, perché dal giorno in
cui la casa della Gente granata era stata abbattuta erano passati ben 5001
giorni e in questo lunghissimo periodo il timore di non vederla mai più
risorgere c’è stato. Grazie però alla caparbietà dei tifosi e all’interessamento
delle istituzioni, prima fra tutte il comune di Torino con l’assessore Giuseppe
Sbriglio che si è prodigato per estinguere le ipoteche, il pericolo è stato
scongiurato. Un altro importante passo avverrà nei prossimi giorni,
verosimilmente entro la fine di questa settimana, quando il consigliere
regionale Gian Luca Vignale, vice presidente della Fondazione e membro del
consiglio di amministrazione, porterà lo Statuto all’ufficio regionale per il
riconoscimento delle fondazioni. Questa per la ricostruzione del Fila è una
tappa basilare perché, fino a quando non sarà riconosciuta ufficialmente la
Fondazione, non potranno essere ricevute donazioni e fatti atti formali. La
Fondazione ha un consiglio di amministrazione che resterà in carica per
l’espletamento degli adeguamenti necessari allo Statuto e per il riconoscimento
della personalità giuridica fino al 31 luglio 2011. Il consiglio di
amministrazione è composto da cinque membri: il presidente pro tempore della
Fondazione Giuseppe Sbriglio, vice presidente Gian Luca Vignale, il legale
rappresentante del Torino Fc Giuseppe Ferrauto e i rappresentanti dei tifosi
Domenico Beccaria e Marco Montiglio.
La ricostruzione del Filadelfia non è solo doverosa nei confronti dei tifosi
del Toro, ma di tutta la città e la Nazione perché il Fila rappresenta una parte
della storia d’Italia incarnata dal Grande Torino, che subito dopo la seconda
guerra mondiale con le sue gesta vincenti riuscì a innalzare lo spirito di
un’intera popolazione, quella italiana, prostrata dal conflitto bellico
internazionale e dagli scontri interni che portarono al passaggio dalla
monarchia alla repubblica. Una volta ottenuto il riconoscimento la Fondazione
avrà diciotto mesi di tempo per reperire i fondi necessari per finanziare i
lavori. Occorreranno tra i dodici e i quindici milioni di euro per ricostruire
il Fila; fin da oggi è possibile presentare i progetti, e il Comune ha già
stanziato 3,5 milioni di euro, tre la Regione e altri tre sono stati promessi
dalle fondazioni bancarie per completare la cifra necessaria, che dipenderà dal
costo del progetto che verrà scelto, dovranno essere ancora trovati almeno altri
3,5 milioni di euro.
Grande commozione anche fra i soci fondatori al momento di apporre le firme
davanti al notaio. “Una giornata e un momento storico importante – commentava
Michele Coppola assessore regionale alla Cultura e candidato sindaco alla città
di Torino -. La mia presenza sottolinea l’impegno del Presidente Cota e
dell’assessore allo Sport Cirio, che in tempi non sospetti avevano garantito
l’attiva partecipazione della regione Piemonte alla ricostruzione del
Filadelfia. Ci vorranno diciotto mesi per trovare tutti i fondi necessari e
speriamo che in due o tre anni i lavori possano iniziare”. Grande gioia da parte
dell’assessore allo Sport Sbriglio, in quanto anche tifoso granata: “In questi
ultimi anni, un passo alla volta, abbiamo mantenuto gli impegni. Avevo un po’ di
timore che il 28 marzo non si riuscisse ad apporre le firme, ma grazie allo
staff dell’amministrazione di cui faccio parte ci siamo riusciti. Un grazie
sentito va anche a tutti i tifosi e alla cittadinanza che in tutti questi anni
si sono adoperati per raggiungere questo obiettivo. Ora l’impegno di tutti dovrà
continuare e auspico che un intervento sostanziale lo faccia il Torino Fc
perché, oltre a Superga, è doveroso che un altro luogo simbolo dei tifosi
granata, il Fila appunto, torni alla luce. Superga rimarrà simbolo di una
tragedia, mentre il Fila dovrà diventare un centro di aggregazione gioiosa.
Penso agli stimoli che potrebbe dare a un ragazzino, che anziché sostenere in un
qualsiasi campo il provino per indossare la divisa del Toro lo facesse al
Filadelfia, casa sportiva del Toro e storico monumento. La scorsa settimana ho
assistito al derby per raccogliere i fondi da destinare alla ricerca per la cura
della Sla e ho rivisto Leo Junior e mi ricordo quando al Filadelfia dopo gli
allenamenti faceva entrare in campo i ragazzini per fare due passaggi”.
La solennità del momento era visibile nel brillio degli occhi di Marco
Montiglio, presidente del Centro Coordinamento Toro Clubs, che con voce un po’
incrinata dall’emozione affermava: “Il primo passo è stato fatto, ma non
dimentichiamoci del passato e di tutte le traversie per arrivare alla firma di
oggi, dobbiamo vigilare. E’ doveroso rimanere tutti uniti e lo dico soprattutto
ai tifosi granata, anche se questo è un momento difficile. Mi preme dire con
chiarezza che ci aspettiamo un apporto decisivo da parte del Torino Fc.
Pretendiamo che Cairo o chi gli succederà, visto che ha detto che vuole vendere
la società, mantenga gli impegni che si sono sottoscritti con la costituzione
della Fondazione”. Lapidaria la dichiarazione del rappresentate legale della
società granata Giuseppe Ferrauto: “Non ho nulla da dire, la società parla con i
fatti”. I commenti finali spettano al padrone di casa Domenico Beccaria:
“Considero questa firma un gran premio della montagna. Tiriamo il fiato e
facciamo festa, ma da domani (oggi per chi legge, ndr) torniamo a lavorare per
reperire i fondi e individuare il progetto architettonico migliore. In materia
ho un’opinione personale, vorrei che il Fila fosse ricostruito sul progetto
originale del 1926 ovviamente tenendo conto che alcuni materiali come la tribuna
in legno e l’eternit oggi non possono essere utilizzati perché non conformi alle
leggi vigenti. Il Filadelfia deve essere il luogo dove si allenano le giovanili
del Torino Fc per tutti i significati che comporta e anche la prima squadra
dovrebbe usarlo come campo di allenamento: i brocchi non diventerebbero dei
campioni, ma vivere il Fila comunque servirebbe. Nel nuovo Fila oltre ai due
campi da gioco, agli spogliatoi e all’infermeria dovrebbe trovare dimora il
Museo; qui a Villa Claretta abbiamo 650 metri quadri, ma purtroppo tanti cimeli
non trovano spazio, anche se devo sempre ringraziare il sindaco e il comune di
Grugliasco che ci ospitano. Per il Museo ci vorrebbero almeno mille metri quadri
per collocare bene tutti gli oggetti che abbiamo e quelli che in futuro
acquisiremo. Il Filadelfia, mi sia passato il paragone, era un agorà, un polo di
aggregazione che apriva alle nove del mattino e chiudeva alla sera, non era solo
un luogo di allenamento. Poteva definirsi il punto più alto di democrazia
esistente infatti c’era il medico e l’operaio, lo spazzino e l’impiegato e tutti
potevano liberamente esprimere le proprie opinioni calcistiche, ma non soltanto:
si discuteva di tutto”.
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23-3-2011
Cairo: "Per il Fila ci impegniamo"
Il presidente del Torino Fc sentito in audizione
dalle commissioni Patrimonio e Sport del comune di Torino. Cairo, malgrado abbia
ribadito che a fine stagione venderà la società, si è impegnato ad aderire alla
Fondazione Stadio Filadelfia.
Questa mattina presso la sede del comune di Torino, nell’aula “Capi Gruppo”,
si è tenuta l’audizione del presidente del Torino Urbano Cairo da parte delle
commissioni Patrimonio e Sport. L’intento delle due commissioni era quello di
sapere dal presidente granata se il Torino Fc sarebbe stato uno dei soci
fondatori della Fondazione Stadio Filadelfia. All’audizione erano presenti oltre
al presidente Urbano Cairo, accompagnato dal consigliere Giuseppe Ferrauto e
dall’addetto stampa Alberto Barile, i membri delle due commissioni capitanati
dai due presidenti Gioacchino Cuntrò e Luca Cassiani e l’assessore allo sport,
grandi eventi sportivi e tempo libero Giuseppe Sbriglio.
Dopo il saluto iniziale e i ringraziamenti di rito Cuntrò, che presiedeva
l’audizione, ha ricordato che grazie alla delibera del ventiquattro marzo scorso
la città di Torino ha concesso i diritti di superficie dell’aerea dove sorgeva
il Fila alla costituenda Fondazione Stadio Filadelfia, area che vale 1.460.000
euro. Poi rivolgendosi a Cairo gli ha domandato che posizioni intendeva assumere
il Torino rispetto alla ricostruzione del Filadelfia. Il presidente del Torino
ha risposto: “Grazie dell’invito, sono venuto volentieri perché credo che sia
giusto dopo tanto tempo che oggi si faccia il punto della situazione, visto che
fra pochi giorni davanti al notaio si costituirà la Fondazione. Fino a quando
sarò presidente, e ribadisco che a fine stagione venderò il Torino, non mi
esimerò dal partecipare alla vita della società. Grazie all’estinzione delle
ipoteche si è giunti a poter procedere alla ricostruzione del Fila. E’
intenzione della società avere anche un centro sportivo e una sede in modo da
lasciare l’attuale soprattutto per i poveri condomini dello stabile, che in più
occasioni vedono imbrattato il portone (riferendosi al lancio di pomodori
recentemente avvenuto, ndr). Confermo l’impegno di aderire alla Fondazione
davanti al notaio e confermo anche quello che avevo già detto in passato che
vogliamo spostare il centro di allenamento dall’attuale (la Sisport, ndr) al
Filadelfia. Il Fila, una volta ricostruito, potrà ospitare la sede, il Museo, la
palestra, il campo principale di allenamento e quello secondario, i magazzini e
forse anche il pensionato e tutto quello che potrà esservi aggiunto. Però prima
dovremo capire che tipo di progetto verrà realizzato e chi si siederà con noi
davanti al notaio e se per la realizzazione si potrà accedere ai finanziamenti
del credito sportivo”.
Dopo l’intervento di Cairo hanno preso la parola Marco Grimaldi che ha
chiesto al presidente granata di impegnarsi anche per lo stadio Olimpico e ha
ribadito che il comune è disposto a concedere al Torino Fc il diritto di
superficie, come fece con la Juventus per lo stadio Delle Alpi. Il consigliere
ha ricordato che è in scadenza il contratto di affitto dell’Olimpico e che dalla
prossima stagione sportiva la Juve giocherà nel suo stadio e di conseguenza
bisognerà rinegoziare i termini di locazione dell’impianto con il Torino, che
rimarrà l’unico fruitore. La consigliera Emanuela Savini ha incentrato il suo
intervento su quanto ammonterà l’apporto finanziario del Torino una volta che,
dopo la costituzione della Fondazione, si passerà all’operatività del progetto,
soprattutto se cambierà la proprietà del Torino Fc. Il consigliere Luca Cassiani
ha sottolineato che gli impegni contrattuali che prenderà il Torino Fc dovranno
poi essere mantenuti anche dai nuovi proprietari e che le istituzioni comunali
vigileranno affinché sull’area del Filadelfia non vengano effettuate delle
speculazioni e che l’impianto che verrà edificato dovrà essere conforme alle
norme stabilite dalla Figc e dalla Uefa. Il consigliere Gavino Olmeo ha ribadito
anche lui che deve essere chiara la cifra che intenderà stanziare il Torino Fc
per la ricostruzione del Fila, ma che allo stesso tempo si può capire che Cairo
non possa prendere impegni per chi verrà dopo di lui. L’assessore allo Sport
Giuseppe Sbriglio ha ringraziato Cairo per gli impegni assunti, gli uffici
comunali per il lavoro che negli anni hanno svolto e le rappresentanze dei
tifosi che hanno sempre collaborato per risolvere la questione Filadelfia ed
arrivare alla ricostruzione. L’assessore ha dichiarato che il Comune per la data
del ventotto marzo, indicata per trovarsi davanti al notaio e firmare l’atto di
costituzione della Fondazione Stadio Filadelfia, presenterà tutta la
documentazione necessaria e ha auspicato che anche tutti gli altri soggetti, che
vorranno essere fra i soci fondatori, siano pronti altrimenti questa data potrà
slittare di qualche giorno. Sbriglio ha anche ribadito che il Comune è
disponibile a trattare con il Torino Fc per lo stadio Olimpico e per l’area ex
Combi. E riferendosi al contratto d’affitto in scadenza dello stadio ha
ricordato che alla Juventus è stata data la disponibilità di giocare
nell’impianto dell’Olimpico all’inizio del prossimo campionato, se il suo nuovo
stadio non avrà ancora ottenuto i permessi definitivi per disputare le gare.
L’assessore ha ricordato di aver scritto al Torino Fc per proporre un accordo
sul rinnovo del contratto di affitto dell’Olimpico o per forme diverse di
gestione, in linea con quelle che vengono effettuate nei confronti delle società
di calcio nelle altre città italiane. Sbriglio ha ricordato che attualmente i
costi di manutenzione straordinaria dell’Olimpico ammontano a 500.000 euro
all’anno e a questa cifra vanno aggiunte le rate del mutuo stipulato per la
riedificazione dell’impianto, avvenuta in occasione delle Olimpiadi invernali
del 2006.
Agli interventi dei politici il presidente Cairo ha risposto: “Per quel che
riguarda l’affitto dell’Olimpico ci incontreremo prossimamente, invece per i
diritti di superficie dello stadio e l’area ex Combi si erano già in passato
abbozzati dei discorsi, però il sindaco Chiamparino ha preferito rimandarli a
dopo le elezioni comunali (che si terranno il 15 e il 16 maggio prossimi, ndr),
quindi il Torino è disponibile a riparlarne con il prossimo sindaco. Su quanti
soldi il Torino Fc è disposto a stanziare per la ricostruzione del Filadelfia è
prematuro parlarne, perché al momento le cifre sarebbero quantificate a casaccio
poiché prima bisogna decidere cosa fare esattamente, vedere i progetti e quanti
soldi sono necessari per realizzarli. In più bisogna sapere precisamente chi
parteciperà alla ricostruzione e con quali disponibilità economiche e solo
allora il Torino potrà quantificare la sua parte. E’ impensabile che i costi
della ricostruzione possano ricadere solo sul Torino Fc, perché la demolizione
del Filadelfia è avvenuta quattordici anni fa e io sono presidente solo da sei
anni scarsi. In questi anni io ho cercato di sensibilizzare tutte le componenti
per la rinascita del Fila, non dico di essere stato il fautore, ma ho profuso
impegno per far si che ci si trovasse davanti a un notaio”. Infine Cuntrò ha
chiuso l’audizione ribadendo la disponibilità della città di Torino e prendendo
atto della disponibilità di Cairo, in quanto proprietario della società Torino
FC, di essere fra i soci fondatori della Fondazione Stadio Filadelfia che con la
sua costituzione darà avvio all’iter che porterà alla ricostruzione del
Filadelfia, stadio del Grande Torino.
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24 febbraio 2011
Fondazione, tutte le informazioni sullo stato
dell'arte e sui passi necessari
Riceviamo e volentieri pubblichiamo quella che é la prima comunicazione a
nome della Fondazione Filadelfia. Anzi, a nome dei tifosi che sicuramente ne
faranno parte, dato che ufficialmente la Fondazione non é ancora nata. Ma
venendo ai punti trattati dalla nota, per prima cosa vengono tutti invitati a
visitare il sito, o ad inviare e-mail per ricevere tutte le informazioni in
merito a quanto deve accadere. “Le Associazioni dei tifosi presenti al
Tavolo del Filadelfia, mettono a disposizione di tutti i tifosi Granata il sito
www.fondazionestadiofiladelfia.org e la mail info@fondazionestadiofiladelfia.org
per fornire ogni informazione in merito alla loro attività e a quella della
Fondazione Stadio Filadelfia, di prossima costituzione".
Dopodiché,
passando al nocciolo, é evidentemente opportuno far presente che le attività
della Fondazione avranno bisogno di sostanza; come prima cosa, per il semplice
ingresso in essa, sono necessari dei fondi. "Al fine di raccogliere i
contributi necessari al conferimento iniziale, di 15.000,00 euro complessivi,
che le sei associazioni (Centro Coordinamento
Toro Clubs,
Associazione Memoria Storica Granata, Comitato Dignità Granata, Circolo Soci,
Maratona, Primavera) dovranno versare come conferimento iniziale per poter
aderire alla Fondazione quali Soci Fondatori, è stato aperto un conto corrente
IBAN: IT 21 T 02008 01107 000101299268 - Unicredit, filiale Torino Carducci, via
Nizza 148, Torino - intestato Beccaria-Galano. Per motivi di trasparenza
invitiamo a non effettuare donazioni anonime, ma indicare nella causale i propri
dati al fine di rendere tracciabile ogni donazione".
Dopo aver
dissipato la propria fede e in certi casi i propri liquidi in tante iniziative
fallimentari o poco trasparenti, stavolta il popolo granata deve mettere in
campo le proprie forze per il passo definitivo. Perché stavolta non é il
movimento di pochi; stavolta é il passo istituzionale, stavolta il Fila rinasce
davvero. Per concludere con le informazioni alla tifoseria: "Intanto l’iter
previsto sta procedendo secondo il programma e venerdì 25 febbraio, si svolgerà
un nuovo incontro nel quale tutte le parti coinvolte dovranno esprimere la loro
volontà di aderire alla Fondazione e sarà definita la scelta del notaio davanti
al quale la Fondazione sarà costituita. Sono anche attese conferme in merito
all’iter di conferimento del terreno". Tutto si muove, ci siamo. Bisogna
dimostrare che, in questo momento decisivo, ci siamo davvero.
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12 Febbraio 2011
Rinasce il Fila e questa volta è vero…
Fonte: CCTC
Per 14 anni i tifosi del Toro si sono battuti
perché il Fila venisse ricostruito.
Il Filadelfia ha rappresentato una delle
pagine più gloriose della storia el calcio internazionale.
Senza il Fila non c’è futuro per il Toro. Innumerevoli battaglie, vane sin
quando i tifosi non hanno unito la loro passione, i loro sforzi, pressando
istituzioni e opinione pubblica sino ad ottenere i primi risultati.
Verrà costituita la Fondazione Filadelfia.
Ma l’impegno dei tifosi non
finisce qui.
Le Associazioni dei tifosi presenti al Tavolo del Filadelfia terranno una
conferenza stampa Giovedì 17 febbraio, alle ore 11, presso il Circolo della
Stampa – Sporting di corso Agnelli 45. Per illustrare il cammino sin qui
percorso e, il molto più importante sviluppo futuro della loro attività
all’interno della Fondazione.
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20-01-2011
Filadelfia,
stavolta ci siamo davvero!!!
C'é un comunicato congiunto: ''Momento
fondamentale per qualcosa mai fatto prima''
redazione@toronews.net
Forse ci siamo. Forse stiamo davvero arrivando ai fatti. Si é capito dalla
reazione della gente, due settimane fa, alla proposta di altre parole, di altre
chiacchiere: “No, basta!”. Gente che ha messo alle strette gli amministratori,
al grido di “Non avete più scuse!”. Gente che é andata a vegliare sulle
decisioni che venivano prese, nei palazzi del potere, venerdì scorso. Non molti,
magari, “felici pochi, manipolo di fratelli”, qualcuno potrebbe definirli, con
animo drammatico e memoria shakesperiana.
Ma
al di là del numero dei presenti, il Filadelfia riguarda tanti. L'ingresso nella
top-ten de “I Luoghi del Cuore” del FAI potrà servire ad accendere ulteriore
attenzioni sulla situazione dello stadio, anche se forse qualcuno aveva sperato
in un risultato migliore; di certo il 21 Gennaio 2011 “potrebbe forse essere
ricordato come il primo dei momenti fondamentali per la rinascita del
Filadelfia”, come recita l'incipit di un comunicato firmato da Centro
Coord. Toro Clubs, Comitato Dignità Granata, Ass. Memoria Storica Granata,
Circolo Soci Torino Calcio, Maratona, Primavera.
Comunicato che prosegue
poi con un resoconto di quanto avvenuto, proprio in quella data, presso la sede
dell'Assessorato, pomeriggio di cui tutti poterono leggere la cronaca in diretta
su TN: “Dopo l’introduzione dell’Assessore, i tifosi, attraverso la voce di
Marco Montiglio presidente del CCTC, hanno espresso in modo inequivocabile la
loro fermissima volontà di addivenire alla costituzione della Fondazione
Filadelfia entro il mese di marzo prossimo, al fine di evitare il rischio che le
imminenti elezioni comunali facessero slittare la costituzione della Fondazione
stessa di diversi mesi”.
Messi alle strette, come si diceva
inizialmente, proprio dalla fermezza dei tifosi presenti all'incontro, gli
amministratori della cosa pubblica hanno accettato che fossero fissati dei
paletti, delle date oltre le quali non poter andare. Più precisamente:
“Entro la settimana che si concluderà il 28 gennaio, l’assessore pubblicherà
una sua nota nella quale esplicherà i tempi di costituzione della Fondazione,
già di fatto stabiliti. Il primo febbraio il Comune pubblicherà l’avviso con il
quale sarà ufficialmente annunciata la costituzione della Fondazione e destinato
ad invitare i soci che dispongono dei requisiti necessari ad attestare la loro
volontà di diventare soci fondatori”.
Questo, il primo passo. Poi:
“Nel corso di questo periodo, indicativamente a metà febbraio, sarà
convocato dall’Assessore Sbriglio un nuovo incontro al quale parteciperanno
tutti i soggetti che già hanno espresso la volontà di partecipare alla
Fondazione in qualità di Fondatori. Nei primissimi giorni di marzo, non appena
scaduti i termini dell’avviso, i soci che avranno espresso in modo ufficiale la
loro volontà di costituire la Fondazione si riuniranno confermando la data nella
quale tutti si recheranno dal notaio, evento che si verificherà intorno al 15
marzo prossimo. Da questo momento parte, a tutti gli effetti, un momento
costitutivo non solo della Fondazione, ma di fatto di tutto il mondo Granata”.
E questo é, a parere di chi ha steso il comunicato, quanto di più
importante: “La partecipazione dei tifosi ad una Fondazione destinata a
ricostruire e gestire, non solo uno stadio, ma un monumento, un’icona,
dell’importanza del Filadelfia, è qualcosa di mai verificatosi nel nostro
Paese”.
Qualcosa di mai verificatosi, e che in molti pensavano non
si sarebbe verificato più. Non si conta il numero di persone, di tifosi, di
famigliari o amici che ogni tifoso può citare tra le proprie conoscenze
personali, e che uno dopo l'altro con il tempo hanno iniziato a dire “io del
Filadelfia non parlo più”, “io del Filadelfia non mi occupo più”, “io al
Filadelfia non penso più”. Per il dolore, certo, non per menefreghisimo; l'amore
é la molla anche di chi si é allontanato da ciò che amava.
Ma ora non ce n'é
più ragione, grazie anche all'impegno di chi invece é rimasto sempre. Tutti i
giorni, lì dentro (o lì fuori), dovunque ci fosse la possibilità di ricordare a
chi di dovere che c'erano qualcuno che non dimenticava il Fila, dovunque ci
fosse da accendere un riflettore (o anche solamente una lampadina) o da usare un
megafono. E ora forse, finalmente, ci siamo.
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I LUOGHI DEL CUORE
Fai, si è chiusa il 30 settembre 2010 la votazione
del luogo del cuore
Vi invitiamo, se non lo aveste già fatto, a
prendere visione del sito http://www.iluoghidelcuore.it/
Il FAI, Fondo Ambiente Italiano ha creato un progetto con
Intesa Sanpaolo che si chiama “I luoghi del Cuore”.
Il Progetto serve a sensibilizzare l’opinione pubblica su
alcuni scempi perpetrati nei confronti di luoghi o strutture di valore artistico
e storico.
Il Progetto ha anche la
finalità di intervenire direttamente o indirettamente a supporto di iniziative
di rivalutazione.
Tra i luoghi segnalati, al primo posto, c’è lo Stadio Filadelfia di Torino,
la casa degli
Invincibili.
on-line il filadelfia ha vinto con 8456 preferenze il secondo luogo è a 3609 voti:
ora bisogna aspettare ai primi di gennaio 2011 per conteggiare anche i voti cartacei
che si dovevano consegnare alle banche intesa Sanpaolo
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Cancellate le ipoteche,
il Comune:
ora il Toro ricostruisca
il Filadelfia
L'assessore Sbriglio a Cairo: sia motore della
rinascita
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
Da una parte lo sprint finale dei tifosi per
segnalare il Filadelfia al Fai come luogo del cuore 2010, dall'altra il Comune
che riceveva l'ultimo via libera dall'Agenzia delle Entrate per le ipoteche sul
Fila. Ieri sono state vissute ore di passione granata per lo stadio del Grande
Torino, ridotto ad un rudere da 13 anni, anche se una prima timida luce inizia a
vedersi in fondo al lungo tunnel dell'oblio. In attesa di sapere se il Fondo
Ambiente Italiano varerà una campagna per salvare il Filadelfia, in base ai voti
cartacei e virtuali giunti in questi mesi ad un concorso nato sette anni fa con
10 luoghi già recuperati e chiusosi ieri a mezzanotte, una buona notizia è
arrivata da Roma.
Dopo una lunga valutazione, l'Agenzia delle Entrate ha
deciso di cancellare le ipoteche da 38 milioni di euro sul Filadelfia e non più
purgarle. In questo modo non si perderà altro tempo in aspetti burocratici e
passaggi delicati, ma si potrà ragionare fin da subito sul destino del Fila.
La richiesta del Comune, dunque, è stata accettata. «Dalla giornata
dell'accordo - spiega Giuseppe Sbriglio, assessore allo sport - c'è stato un
gran lavoro da parte di tutti gli uffici per completare la procedura in tempi
minimi. Ieri siamo arrivati al punto di svolta e ringrazio l'Agenzia delle
Entrate per la sensibilità mostrata. La purgazione avrebbe portato tempi
biblici, mentre con la cancellazione sono state recepite le istanze del Comune
sulla maggiore celerità, sui minori costi e sull'assenza di tensioni sociali».
Con la mediazione del dottor Pallitta dell'Agenzia delle Entrate, la vicenda
ipoteche viene chiusa col pagamento di 535mila euro: 500mila a carico del
curatore fallimentare, i restanti soldi dal Comune.
Adesso, però, si apre
realmente la partita sul futuro del Fila. Il terreno è libero da ogni vincolo,
lo statuto della Fondazione è pronto da tempo e non resta che fare il primo
passo per ricostruire il Filadelfia. Ma a chi tocca farlo? «La prima idea -
analizza Sbriglio - sarebbe quella di capire se il Toro è interessato ad essere
il motore della rinascita della sua casa. Anzi, direi che sarebbe opportuno
chiedere direttamente al Torino Fc se vuole fare lui il Filadelfia. Un po' come
è accaduto alla Juve con il suo stadio alla Continassa: stesse condizioni».
Dunque il Comune sarebbe disposto a garantire il diritto di superficie
al Toro senza oneri di urbanizzazione, l'escussione delle fidejussioni di
Cimminelli e tutti gli strumenti per attivare agevolazioni col credito sportivo
affinché il Fila possa rinascere come centro sportivo del Torino in tempi
rapidi.
La ricostruzione del Fila, su cui non mancano progetti di ogni
tipo, è stata valutata attorno ai 10 milioni di euro e finora si era sempre
parlato di un intervento misto privato-pubblico. Il Comune nel corso di questi
anni ha sempre parlato di 3,5 milioni di euro a disposizione, mentre la Regione
aveva manifestato la possibilità di una cospicua partecipazione. Il resto dei
soldi dovrebbero arrivare da privati cooptati dalla stessa Fondazione per il
Filadelfia. Che non è stata ancora fondata, ma rappresenta tutti i principali
attori: istituzioni, tifosi ed ovviamente il Toro. Urbano Cairo, però, ha sempre
sostenuto che si sarebbe limitato ad un contributo simbolico e soprattutto a far
allenare la prima squadra su quello storico campo. Ora il Comune chiede al
presidente granata, pesantemente contestato dagli ultrà, di esplicitare il suo
pensiero e sull'ipotesi di una ricostruzione del Fila in prima persona.
fonte: la stampa
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28 luglio 2009
Filadelfia, botta e
risposta tra una tifosa e Diego Novelli
Egregio Signor Novelli,
leggo il Suo scritto sul Suo giornale on-line e La invito a ritrattare
pubblicamente quanto da Lei asserito, visto che il ruppo di tifosi che dallo
scorso mese di Marzo si occupa di tentare di tenere pulito il suolo del “Fila”
non è affatto” manovrato da alcuni noti personaggi del sottobosco politico
cittadino”..
Noi siamo manovrati solo dal cuore (e dal nostro
cervello), e non abbiamo inscenato alcuna manifestazione: abbiamo solo voluto
ricordare ai cittadini di Torino che sono passati 12 anni dalla demolizione
dello Stadio Filadelfia e che oggi i ruderi sono praticamente sepolti dai rovi,
dalle
sterpaglie e dall’immondizia.
Quindi, per l’ennesima volta, ribadiamo anche a Lei le richieste di chiarimenti
già più volte inoltrate all’attuale amministrazione comunale di
Torino, senza peraltro aver mai avuto riscontri in merito, rispondendo ai suoi
punti:
1) Il Fila è stato demolito, alla presenza dei
tifosi, che hanno creduto alle Sue promesse di immediata ricostruzione Difatti
come Lei stesso ammette nel suo scritto era addirittura già presente il
plastico del nuovo stadio che doveva essere terminato per il ’99,
cinquantenario della Tragedia di Superga. Se poi è vero che l’impianto era
pericolante ( a noi risulta “inagibile” che è tutt’altra cosa) e che Lei è
stato costretto a demolirlo a causa delle diffide ricevute dagli organi
competenti, sarà ben lieto di RENDERE PUBBLICHE dette diffide. Riguardo alla
copertura in eternit, Le evidenzio che anche la casa in montagna dei miei
vicini aveva una copertura in eternit: è stata verniciata con le sostanze
previste dalla legge, senza che nessuno li costringesse a demolirla. Mi
stupisce peraltro moltissimo che una struttura da Lei definita”
pericolosissima” nel ’97, sia (purtroppo solo nelle parti che si sono salvate
dalle ruspe) dopo ben 12 anni di totale ed assoluto abbandono, ancora in piedi
e ancora frequentata da bambini, senza-tetto e spacciatori.
2) Riguardo alla sottoscrizione dei mattoni, che secondo quanto da Lei asserito
ha avuto 675 sottoscrizioni in tutta Italia, nonostante la campagna di
comunicazione a supporto dell’iniziativa,che ricordo imponente e strutturata su
più mezzi pubblicitari (sarebbe interessante che Lei ricordasse quanto è stato
investito in merito) non sarà per Lei un problema RENDERE PUBBLICHE tutte le
ricevute emesse e copia degli assegni di rimborso. Come penso non sarà per Lei
un problema RENDERE PUBBLICI i bilanci della Fondazione in modo che venga reso
noto a chiunque sia interessato alla vicenda le somme introitate oltre ai
“mattoni” – i 600 milioni conferiti dal Comune di Torino, i 140 milioni
incassati per la cessione della superficie del Filadelfia alla SIS di
Cimminelli, i versamenti dei soci fondatori e, ovviamente, gli interessi maturati
in tutti questi anni ,sulle cifre depositate. Al riguardo Le evidenzio che già
nel 2006 si parlava di circa 200.000 Euro rimasti nella Sua fondazione: ora la
somma è da Lei dettagliata in Euro 204.479. Ma non ha maturato alcun interesse
in questi ultimi tre anni? Sarei poi molto interessata a comprendere per quale
motivo la SIS di Cimminelli ha poi rivenduto al Torino Calcio di Cimminelli la
superficie del Fila ( o per essere più precisi ha ceduto la Società Civile
Campo Torino) per 750.000 euro. Come mai pochi mesi prima la stessa superficie,
da Lei ceduta a Cimminelli, valeva un decimo?
Allo stesso modo, terrei a sottolineare quanto l’area del Filadelfia non sia
stata da Lei fatta rientrare in capo al Torino Calcio (area che ricevette
gratuitamente da Calleri qualche anno prima) ma ceduta direttamente nelle mani
della famiglia Cimminelli.
Sarei inoltre lieta di sapere dove sono da Lei conservati i palloni in pietra e
le lapidi della Tribuna dello Stadio Filadelfia. Non pensa starebbero meglio
esposti al Museo del Grande Torino?
3) Non è informato sugli ultimi sviluppi della
vicenda “Filadelfia”: sono stati nuovamente inseriti , con delibera comunale ,
4.000 mq. di superficie sfruttabile a fini commerciali, lato Via Giordano
Bruno, all’interno del perimetro dello Stadio. E inoltre il SindacoChiamparino
ha dichiarato ai
giornali l’esatto contrario di quanto da Lei asserito: ha detto che i tifosi
dovranno accettare contropartite commerciali, se un imprenditore si farà avanti
per la ricostruzione dello Stadio.
4) un fatto indiscutibile è che il Comune di
Torino abbia già introitato dalla società Bennet un milione di Euro destinati
alla ricostruzione del
Filadelfia. Ha poi introitato, sempre dal Bennet e dai “palazzinari” gli oneri
di urbanizzazione che dovevano invece essere “scomputati” a favore della
costruzione di un posteggio sotterraneo, lato Giordano Bruno, utile al nuovo
centro sportivo e di altre opere urbanistiche (2,3 milioni di Euro). Il Comune
di Torino deve poi procedere all’escussione delle ipoteche iscritte a proprio
favore sui beni della Ergom di Cimminelli. A queste poteche è stato dato un
valore di mercato, stimato dai dai tecnici comunali, di 4,3 milioni di Euro.
Noi pensiamo che tutte le somme già deliberate dall’amministrazione comunale a
favore del Fila debbano essere messe a disposizione della ricostruzione, non i
3,5 milioni deliberati dal Consiglio Comunale al momento dell’approvazione
dello Statuto della nuova fondazione, somme peraltro conferite solo a stato
avanzato dei lavori.
Riguardo a tutto il resto, sinceramente
non c’entra nulla con la vicenda Filadelfia.
Marina Cismondi, una dei tifosi che
puliscono il Fila.
Prendo atto volentieri che non c’è nessun
manovratore dietro di voi e che siete un nuovo gruppo di tifosi che non ha nulla
a che spartire con quelli che fanno capo ad un giornalino legato a noti
ambienti della destra che ben conosciamo. Mi scuso dunque per l’equivoco, anche
se la esposizione dei «wanted» di sabato 19 luglio, poteva far pensare a certi
metodi diffamatori già subiti.
L’impegno della ricostruzione del Fila fu
assunto il giorno della demolizione dal Presidente del Torino Calcio davanti a
5 mila persone, il quale presentò il plastico del nuovo stadio (che noi
conserviamo). Erano già arrivate le lettere del Credito Sportivo che garantiva
un finanziamento e della CRT che garantiva il mutuo (70 miliardi) per la
costruzione del nuovo Filadelfia. Chi mi conosce sa che nella mia attività di
giornalista e successivamente di Sindaco, mi sono sempre battuto per la conservazione
degli edifici che avevano un particolare significato per la città. Sarei
impazzito improvvisamente per fare demolire il Filadelfia? Non sono un fanatico
delle ruspe. L’impianto è stato definito pericolante e non “inagibile” come
dimostrano le fotografie, i rilievi fatti sul posto da tecnici e come
documentato dalla Sovrintendenza che ha definito “irreversibile” il degrado. Se
fosse stato possibile restaurarlo lo avremo fatto ben volentieri. Come
Fondazione avevamo la responsabilità civile e penale per quanto poteva
accadere, come più volte ci è stato ricordato dalle Ordinanze del Comune. È
tipico vizio italiano piangere i morti dopo le sciagure che si potevano
evitare. La tribuna in legno era fradicia e veniva retta da tubolari in acciaio
della Ditta Pederzoli che da sette anni sollecitava al Torino-Calcio il
pagamento dell’affitto delle sue attrezzature, minacciando di smontarle da un
momento all’altro. L’eternit presentava un pericolo serio di inquinamento
perché tutta la tribuna era fatiscente. Parlai personalmente con il Magistrato
che ci aveva segnalato il pericolo informandolo che stavamo provvedendo a
rimuoverlo. La struttura pericolosissima dello Stadio era rappresentata dalle
lunghe gradinate centrali e quelle delle due curve dove scorrazzavano i bambini
del quartiere e sotto le quali trovavano rifugio notturno i senza fisa dimora e
immigrati. Le parti rimaste in piedi, secondo le indicazioni della
Sovrintendenza, sono rette da travi di cemento e rappresentano un determinato
tipo di costruzione da conservare come modello architettonico e memoria
collettiva del complesso.
Le ho inviato a parte: a) fotocopia
dell’estratto conto della banca dove sono depositati i fondi residui della
Fondazione; b) l’elenco dei sottoscrittori del mattone e quello di coloro che
hanno richiesto la restituzione della somma versata; c) la lettera della
Sovrintendenza, le lettere del Credito Sportivo e della CRT con le quali si
garantiva il finanziamento dell’opera attraverso un mutuo. Fu Cimminelli a
chiedere il passaggio alla SIS della Società Civile Campo Torino con l’impegno
di ricostruire lo Stadio; la Fondazione aveva un solo scopo, quello di vedere
rinascere il Fila: basta leggere l’elenco dei nomi dei soci fondatori e dei
membri del Consiglio di Amministrazione per fugare ogni dubbio su eventuali
pastette e tanto meno speculazioni. Le lapidi storiche delle Tribune sono da
noi conservate in un magazzino di cui abbiamo pagato un modesto affitto. I
palloni in pietra sono invece stati purtroppo rubati durante i lavori di
demolizione. Non abbiamo difficoltà a consegnare, pro-tempore, le lapidi al
Museo Storico con l’impegno di ritornarle al Fila appena sarà ricostruito (la
speranza non è morta). Possiamo prestare al Museo, alle stesse condizioni,
anche la grande statua in bronzo di Tarantino fatta appositamente per il Toro e
da noi acquistata dagli eredi.
Di tutte le altre vicende ho seguito l’iter
attraverso i giornali e sono stato invitato una sola volta ad una riunione
svoltasi all’Assessorato allo Sport dove un gruppo di tifosi presentò una bozza
di statuto per una Associazione (o Fondazione) creata ad hoc per la
ricostruzione. Ricordo che erano presenti gli ex granata Cereser e Rampanti
interessati a quella iniziativa. In quella occasione presi la parola soltanto
per dire che se quel progetto avesse avuto uno sviluppo, la somma depositata in
Banca dalla nostra Fondazione veniva messa a disposizione, altrimenti al
momento dello scioglimento della medesima, avremmo versato il tutto al Comune
di Torino come prevede il nostro Statuto. In quella riunione, se ben ricordo,
fu proprio Cereser a farsi portavoce di un gruppo di imprenditori disposti a
costruire la nuova struttura a condizione di poter realizzare sul fronte di via
Giordano Bruno, sotto la gradinata, bassi fabbricati, ad uso commerciale, ed un
parcheggio interrato. Nessuno fece obiezioni: non so però di quale gruppo di
tifosi i presenti, facessero parte.
Non mi risulta che sia stata approvata una
variante al Piano Regolatore per il cambiamento della destinazione di uso
dell’area Filadelfia. Non più tardi di sei mesi fa, parlando con il Sindaco
Chiamparino, mi è stata data la conferma che il Comune intende mantenere il
vincolo a «verde-sportivo». Della vicenda della Agenzia delle imposte, dell’ipotetica
vendita all’asta del terreno (fatto che ritengo impugnabile dal Comune)
comunque vadano le cose, mi domando: chi è quel pazzo che va ad acquistare una
area vincolata a verde-sportivo? Potrebbe soltanto costruire un impianto
sportivo, ad esempio il Filadelfia. Ma di imprenditori-costruttori di questo
genere non ne conosco.
I bilanci della Fondazione da me presieduta sono
stati depositati ogni anno all’ufficio competente della Regione, come prescrive
la legge: “Direzione risorse umane e patrimonio, Ufficio persone giuridiche”
via Giovan Battista Viotti n.8.
Peccato che tutto il resto contenuto nel mio
articolo non interessi a coloro che si proclamavano tifosi granata. Eppure fa
parte della storia vera del Toro, mai scritta.
Non consideratevi i soli che hanno a cuore le
sorti del Fila. Negli anni Quaranta su quel campo ho giocato con i “pulcini”
del Toro, allenati dall’indimenticabile Mario Sperone.
Spero di essere stato esauriente.
Cordiali saluti
Diego Novelli
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- Verbale incontro 3 ottobre 2008
- Fondazione Filadelfia
- Assessorato allo Sport di Torino
-
- Sono presenti:
- Città di Torino: Assessori
Montabone e Viano, dottoressa Arena, Patrimonio e Avvocatura
- Regione Piemonte
- Provincia di Torino
- Torino Fc: dott. Ferrauto
- Centro Coordinamento Toro Clubs:
Beatrice Pecchenino
- Comitato Dignità Granata: Andrea
Voltolini
- Circoscrizione IX: Luisa
Bergoglio, Roberto Barbieri, Marco Bono
- Associazione Memoria Storica
Granata: Domenico Beccaria, Graziella Allemandi
- Angeli del Filadelfia: Gianni
Bellino
- Associazione ex Calciatori:
Giuseppe Pallavicini
- Gruppi Organizzati e Circolo
Soci Torino Calcio rappresentati in delega
-
-
-
- All’incontro
sono presenti rappresentanti della Regione Piemonte e della Provincia di
Torino, presenza motivata dalla decisione degli stessi Enti di aderire alla
Fondazione Filadelfia in qualità di soci fondatori, come espresso dai loro
rappresentanti nel corso dell’incontro.
- L’incontro
è stato convocato dalla Città di Torino con lo scopo di informare le parti
partecipanti al Tavolo della attuale situazione.
- Apre
l’incontro l’Assessore Montatone che introduce l’intervento dell’Assessore
Viano. Quest’ultimo espone il presentarsi di nuove problematiche legate
all’esistenza di due ipoteche iscritte a
favore dell’Agenzia delle Entrate, destinate alla copertura di debiti del Torino Calcio di Cimminelli. Dette ipoteche
ammontano ciascuna a circa 38 milioni di euro e sono poste l’una sul Filadelfia
e l’altra parzialmente sul Filadelfia e per la restante parte sullo stadio
Olimpico.
-
- Il
curatore del fallimento del Torino Calcio di Cimminelli, a suo tempo, ha
dichiarato inesigibili le due ipoteche, in quanto gravanti su beni
indisponibili dalla proprietà dell’epoca. Tale dichiarazione è stata avallata
con proprio provvedimento dal Tribunale Fallimentare di Torino.
- L’Agenzia
delle Entrate ha però impugnato la delibera del curatore fallimentare,
presentando un ricorso sulla stessa.
- I
tecnici comunali ribadiscono con forza la validità della delibera del curatore
fallimentare e la totale infondatezza del ricorso presentato dall’Agenzia delle
Entrate e pertanto la certezza che il ricorso non possa essere accettato.
-
- In
ogni caso, la Città di
Torino, contestualmente all’esposizione della situazione, ha dato ampie
garanzie di essere disposta a farsi garante della copertura di eventuali costi
che si rendesse necessario onorare nel corso dell’iter giudiziale, proponendo
di inserire le relative clausole nell’Atto Costitutivo della Fondazione e
nell’atto di conferimento dell’area Filadelfia alla Fondazione.
-
- Sia
gli Assessori, sia i rappresentanti della Regione e della Provincia, si sono
espressi indicando come strada migliore quella di proseguire nell’iter di
costituzione della Fondazione Filadelfia, pur con l’introduzione di clausole
nell’Atto Costitutivo destinate a prolungare, in modo adeguato, il tempo a
disposizione della Fondazione stessa per il reperimento dei fondi necessari
alla ricostruzione dello Stadio Filadelfia.
-
-
- Le
Associazioni dei tifosi, la
Circoscrizione IX, il Torino FC si sono riservati
la possibilità di esprimere il loro parere riguardo alla costituzione della
Fondazione all’attuale stato dei fatti in seguito alla consegna da parte della
Città di Torino della documentazione relativa all’ipoteca sull’area del
Filadelfia e la conseguente analisi della stessa, nonché alla formulazione, da
parte dei competenti uffici comunali, della bozza di deliberazione relativa al
conferimento dell’area, contenente le suddette clausole.
-
- La
prima udienza inerente il ricorso dell’Agenzia delle Entrate è prevista nella
primavera del 2009.
-
- Centro Coordinamento Toro Clubs
- Comitato Dignità Granata
- Circoscrizione IX
- Associazione Memoria Storica
Granata
- Gruppi Organizzati
- Circolo Soci Torino Calcio
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Torino 25 febbraio 2008
Comunichiamo
che in data odierna, alle ore 18.18, il Consiglio Comunale di Torino ha
approvato,
sostanzialmente
all’unanimità, lo Statuto della Costituenda
Fondazione Filadelfia.
I
rappresentanti dei tifosi al Tavolo per il Filadelfia ringraziano l’Assessore
Renato Montabone per aver
convocato il Tavolo e la dottoressa Arena Direttore
del
Settore Sport del Comune per il contributo fondamentale
da lei apportato al
lavoro.
Ringraziano
inoltre la
Giunta ed il Consiglio Comunale
per aver dato fiducia ai
fondatori ed aver approvato lo
Statuto senza apportarvi
modifiche.
Ringraziano
infine ogni singolo tifoso Granata per il
sostegno continuo, contributo
fondamentale al raggiungimento di questo primo
obiettivo.
Centro
Coordinamento Toro Clubs
Gruppi
Organizzati
Comitato
Dignità Granata
Associazione
Memoria Storica Granata
Circolo
Soci Torino Calcio
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Qualcuno
vorrebbe vederci morti e sepolti. Qualcuno
vorrebbe vederci
schiavi dei poteri
forti.
Qualcuno vorrebbe non vederci proprio più.
Ma noi siamo sopravvissuti a
tutti quelli che
ci volevano male e
continueremo a sopravvivere,
perchè abbiamo
la pelle dura.
A chi vuole oltraggiare la nostra Storia,
a chi vuole sotterrare
la nostra Cultura,
a chi vuole oscurare la nostra Leggenda,
a chi vuole imporci
una realtà precostituita
che non ci sta bene,
noi urliamo in faccia il nostro
orgoglioso
grido di libertà.
Se sei un addetto ai lavori, presenta il tuo
progetto
per la ricostruzione
del Tempio della nostra Fede.
Se sei un semplice
Cuore Granata, come tutti noi,
fai sentire la tua voce attraverso le pagine
di
questo sito.
Quando suonerà la resa dei conti
noi presenteremo
tutte queste
testimonianze
di Fede a chi non potrà non tenerne conto.
Unisci la tua voce al
ruggito
della Fossa dei Leoni.
Ora, o mai più!
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QUI SOTTO ALCUNI SOCI SULLE GRADINATE RIMASTE DEL FILA
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