IL FILADELFIA


LA CASA DEGLI EROI



Eh si, amico mio, il tempo quando entra qui si
ferma un attimo e si toglie il cappello.


da "Ora e per sempre”







DOMENICA 28 MAGGIO 2017



VISITA AL NUOVO FILADELFIA












SABATO 27 MAGGIO 2017



Rinasce il “Fila” del Torino e molti di noi con lui

Oggi la posa della prima pietra per la ricostruzione dell’impianto del Toro

17/10/2015

In apparenza il «Fila» è un campo di pallone, inaugurato il 17 ottobre di ottantanove anni fa dal principe Umberto di Savoia; lo stadio dove il Grande Torino disputò cento partite senza perderne neanche una; un ammasso di sterpaglie e un ricovero per gatti e barboni da quando sul finire del millennio venne abbattuto con la promessa mendace di una ricostruzione immediata. Nella realtà è il tempio di una fede laica che mescola amore e morte, speranza e nostalgia; il luogo fisico in cui si tramanda la memoria di un rito che attraversa le generazioni e prende le mosse da una vicenda futile come il calcio per sfiorare valori universali.  
Il «Fila» sono le mie scarpe di bambino che scalpicciano sulla ghiaia del cortile d’ingresso; è il mio respiro trattenuto come sulla soglia di un castello incantato.  

È la manona di papà che mi trasporta lungo le scalinate fino al gradino dei suoi vent’anni, quando la domenica prendeva il tram o la bici e andava in via Filadelfia ad ammirare le imprese di una squadra di campioni che lui non ha mai smesso di chiamare Quelli Là.  

 

IL MENTORE VATTA  

Il «Fila» è un vecchio alpino con la penna granata nel cappello che parla solo in piemontese e descrive partite come se fossero battaglie e battaglie come se fossero partite a una cerchia di ragazzini che lo ascoltano a bocca aperta. È un giovane attaccante in castigo, obbligato dall’allenatore a calciare palloni contro un muro del cortile, che si lascia andare sfinito sul selciato. Ma siamo anche noi che gli gridiamo: «Non mollare, Pupi!»; lui sorride asciugandosi una lacrima quasi fosse una goccia di sudore e si rialza per diventare Puliciclone, il più grande bomber granata dell’era moderna. Il «Fila» sono io che un sabato mattina evado da scuola fingendo un malore per andare a vedere l’ultimo allenamento prima del derby, con Claudio Sala che prova e riprova le sue micidiali punizioni a foglia morta. 

 

È la stanza dei trofei dove comanda l’avvocato Cozzolino, il grande sacerdote del tempio, che mi porta a toccare l’elica dell’aereo di Superga, ma io non voglio perché la morte mi fa ancora troppa paura. Sono i pulcini di nove anni che guardano giocare i ragazzi della Primavera, i ragazzi della Primavera che guardano giocare gli adulti della prima squadra, e i tifosi che guardano e rimbrottano tutti - pulcini, ragazzi, adulti - ma alla fine si va sempre via con il sorriso. È il mentore delle giovanili Sergio Vatta che abita poco distante e osserva l’allenamento della prima squadra dal balcone di casa, Radice lo vede e gli grida: «Potresti venire a insegnare ai miei difensori come si marcano gli avversari sui calci d’angolo?» e lui si infila le scarpe e scende giù. È il giorno dello scudetto, la gioia assoluta che già mentre la vivi all’ombra di quei muri scrostati ti sembra un ricordo da rimpiangere. 

 

RICORDI INDELEBILI  

È il mio battesimo da collaboratore, mille lire a notizia e cinquemila ad articolo, una sera gelida di trent’anni fa: nel cortile non c’è più nessuno, io busso tremebondo alla porticina degli spogliatoi e mi viene ad aprire Gigi Radice in persona e accappatoio bianco. «Ostia, ragazzo, e tu chi sei?». «Buonasera mister, mi chiamo Massimo Gramellini e sono un giornalista...» «Mamma mia che paura! Vieni dentro, altrimenti muori di freddo» e mi fa entrare dove neanche mio padre aveva potuto guidarmi mai, negli spogliatoi in cui si cambiava Valentino Mazzola e ora ci sono Dossena e Junior in mutande che incredibilmente accettano di farsi intervistare da me. Il «Fila» è Gigi Radice un anno dopo che, vedendomi per la prima volta vestito in modo decente, interrompe la conferenza stampa e sbotta: «Uèla, ragazzo, è scoppiato il benessere!»  

 

Il «Fila» è il funerale di papà in un ferragosto di fine millennio, il carro funebre che percorre una via Filadelfia deserta e starebbe per girare in corso Unione Sovietica se non fosse che io impazzisco e dico all’autista: «Non potrebbe fargli fare un ultimo giro intorno allo stadio dove ha passato le domeniche della sua giovinezza?». Il «Fila» è l’autista del carro funebre, più pazzo e più granata di me, che non fa una piega e punta verso quello che resta dello stadio, un rudere spiaggiato in mezzo alle erbacce, e concede a mio padre il giro d’onore. È don Aldo che dice messa davanti allo spunzone della tribuna. Sono i bimbi che la mattina della Marcia dell’Orgoglio Granata corrono sul campo ripulito dagli «angeli del Filadelfia» mentre i loro genitori li seguono con le lacrime agli occhi: «Fate piano, ché state calpestando le orme del Grande Torino!» Quelli Là. 

 

COME ITACA  

Ecco, se avete resistito fin qui, vi sarete fatti un’idea di che cosa sia il «Fila». Una storia che riguarda tutti, perché tutti conservano in fondo al cuore la memoria di una casa del Padre a cui desiderano fare ritorno. Itaca. Il punto di partenza che in ogni grande romanzo di avventure è anche, sempre, il punto di arrivo. Stamattina, ottantanove anni dopo, con la posa della prima pietra il «Fila» comincia a rinascere e molti di noi con lui. 






Filadelfia, ora Cairo può versare i soldi per la ricostruzione

Il Collegio dei Fondatori ha formalmente accettato ieri la Fondazione Mamma Cairo come "partecipante", eliminando l'ostacolo burocratico


Si attendeva solo un atto formale da parte del Collegio dei Fondatori: l'ultimo ostacolo burocratico è stato abbattuto ieri sera, quando il CdF della Fondazione Filadelfia ha accettato formalmente l'ingresso della Fondazione Mamma Cairo come "partecipante". Una formalità, si diceva, a seguito delle modifiche statutarie già approvate dagli Enti preposti (Comune e Regione): un atto che, nello specifico,consentirà ora a Cairo di versare quanto promesso. Il patron granata, tramite la Fondazione intitolata alla madre, contribuirà alla ricostruzione del Fila con un milione di euro in totale. Data la volontà di procedere di pari passo con il Comune di Torino - e quindi con la formula delle tre "rate" - il presidente predisporrà il versamento di una tranche (da 330.000 euro), cosa già fatta dallo stesso Comune (che, però. contribuirà con 3.5 milioni di euro) e potrebbe a breve trovarsi a versare la seconda, dato che il secondo milione già messo a bilancio da Palazzo Civico a dicembre arriverà a breve nelle Casse della Fondazione. 

Intanto, questa mattina, si svolgerà presso la sede di Scr la prima seduta pubblica relativa al bando per la direzione lavori del nuovo stadio FIladelfia. Si tratta di un procedimento che andrà in parallelo con quello, già iniziato, relativo al bando d'appalto integrato. Mentre, proprio in questi giorni, la Commissione Giudicatrice sta esaminando l'offerta tecnica delle cinque imprese candidate alla ricostruzione del Filadelfia, si procederà alle 11 all'apertura dei plichi contenenti le offerte delle ditte candidate alla direzione lavori, ossia quelle che, una volta messo in moto il cantiere, si occuperanno anche di misurazione e contabilità e coordinamento per la sicurezza.
Come avvenuto nel caso dell'appalto integrato per la progettazione esecutiva ed esecuzione lavori (per il quale è stata già aperta la busta "amministrativa" e quella tecnica, sulla quale sta lavorando la Commissione), anche nel caso delle candidate al bando per la direzione lavori si procederà questa mattina con la documentazione amministrativa, prima dell'apertura, dopo le verifiche, dell'offerta tecnica. A quel punto entrerà in gioco la Commissione, diversa da quella già impegnata con le ditte che concorrono alla costruzione: unico membro in comune l'architetto Sergio Manto di Scr, che sarà coadiuvato da altri due membri della stessa stazione appaltante (mentre nel caso della progettazione ed esecuzione la Commissione è formata da un rappresentante della Regione e uno del Comune).    











Contributo straordinario per la Fondazione Filadelfia


Presenti in sala stampa della Regione Piemonte l'assessore Alberto Cirio, il governatore Cota e il rappresentante della Regione nella Fondazione Filadelfia Gianluca Vignale. ''Garantiremo una copertura per 3,5 mln di euro, questo il sostegno della Regione per rendere possibile la costruzione dell'impianto Filadelfia - afferma Gianluca Vignale -. Oggi sarà un passaggio importante per la progettazione degli impianti e credo che entro ottobre tutto sarà pronto per iniziare. Questo grazie ad un emendamento che permetterà l'erogazione di un contributo straordinario''.
Presente, quindi, anche l'assesore Cirio. ''Intendo sottolineare l'importanza di questo intervento, perchè con la ricostruzione del Filadelfia, oltre agli eventi sportivi e agli eventuali introiti derivati, sappiamo che anche il turismo sportivo risponderà positivamente alla costruzione di questo stadio. Avere uno spazio dove si celebra la storia del grande Torino Calcio è importante. Questa per noi non è una spesa, ma un investimento sicuro delle nostre risorse''
Interviene anche il governatore Roberto Cota: ''In campagna elettorale mi ero impegnato sullo stadio Filadelfia, e le promesse le mantengo. Il Filadelfia deve tornare, o melgio deve diventare un monumento della storia della nostra regione. Un monumento, un simbolo internazionale di tutta la nostra comunità. Per questo mi sono impegnato per garantire un finanziamento pubblico. Con tutte le cautele del caso, per quanto concerne l'erogazione delle risorse, senza inficiare le casse destinate ad altre opere. Essendo il Filadelfia molto più di un semplice stadio, auspico in una sinergia tra tutte le altre fondazioni presenti sul territorio''.
Poi torna a parlare Gianluca Vignale che chiarisce la situazione legata al Credito Sportivo: ''La modalità che abbiamo individuato non è un erogazione di un mutuo, ma la copertura delle rate del mutuo erogato. In più bisogna considerare le future spese di gestione, per questo abbiamo atteso per valutare bene. Un 4.2% di interesse è alto, per questo non è detto che sarà il Credito sportivo ad erogare il mutuo, anzi. Sarà compito della Fondazione Filadelfia individuare il miglior offerente, il miglior concessionario del mutuo. Di fatto, oggi esiste una legge regionale che assicura la copertura delle rate di tale mutuo per una cifra pari a 3,5mln di euro. Quando poseremo la prima pietra? Non posso ripondere, perchè non vorrei prendere in giro nessuno; è un lusso che non possiamo permetterci. Chiediamo ancora un po' di pazienza ai tifosi. D'altronde stiamo parlando non solo di una semplice ricostruzione di uno stadio, ma della riqualificazione di un quartiere''.

Una bella iniziativa, nella quale però manca il sostegno del Torino. Risponde Cota: ''Auspichiamo anche nel contributo da parte del Torino FC, ma non vogliamo fare polemica, nè contro il Toro, nè contro il Comune. Da parte nostra c'è la volontà di risolvere un questione annosa che dura dal '97, se non sbaglio. Senz'altro è un piccolo neo per la Città ed è una piaga per i tifosi, è chiaro che c'è un appello alla società granata e al presidente Cairo, ma non c'è alcuna polemica''

Conclude così il governatore Cota: ''Voglio mettere in chiaro due cose, le risorse vengono erogate quando c'è bisogno. Poi noi facciamo questo intervento, non perchè il Toro sia il figlio prediletto e gli altri no. Perchè, ribadisco, la struttura prevede un museo di cui tutti i cittadini possono fruire''.

Ma c'è ancora la paura che si ripeta il caso del 2011, con i fondi messi a bilancio e poi..

Però Gianluca Vignale assicura: ''C'è una legge. E la legge è legge. Dovrebbe bastare questo come garanzia''.

Parole sante e inattaccabili che meritano fiducia. Anche se, come tutti sanno, le leggi possono essere abrogate.




14-4-2012


Torino, all'esame i 34 progetti preliminari per il Filadelfia

Da oggi pomeriggio Roberto Bertasio, Luisa Papotti, Franco Ferraresi, Eraldo Martinetto e Luca Asvisio, ovvero i cinque esperti nominati dal Consiglio di amministrazione della Fondazione Stadio Filadelfia iniziano ad esaminare i trentaquattro progetti preliminari pervenuti attraverso il concorso d'idee per la ricostruzione dello stadio Filadelfia demolito, è sempre bene ricordarlo visto che si tratta di una vergogna, 5.387 giorni fa. Oggi i cinque esperti, che va sottolineato lavorano gratuitamente e sono tutti tifosi del Toro, si troveranno e decideranno le modalità che utilizzeranno nell'esaminare i progetti. Entro sessanta giorni stabiliranno una classifica e ai primi tre progetti verrà attribuito un premio in denaro rispettivamente 5 mila, 3.500 e 1.500 euro.

Il bando ufficiale del concorso d'idee prevede, e così sarà, che ad ogni progetto venga attribuito un punteggio in centesimi per ognuno dei sei elementi di valutazione: a) estetica e qualità architettonica ed edilizia, sostenibilità ambientale e compatibilità paesaggistica, con particolare riferimento all'inserimento nell'ambiente circostante e alla viabilità presente (massimo 30 punti); b) soluzioni tecniche e funzionali, quali quelle tecnologiche edilizie ed impiantistiche (massimo 20 punti); c) impiego dei materiali, con riguardo al principio di massima riutilizzabilità delle risorse naturali e minimizzazione dell'impegno di risorse materiali non rinnovabili, nonché in riferimento alla loro curabilità, sostituibilità e compatibilità tecnico - ambientale con riferimento all'autosufficienza energetica dell'impianto (massimo 20 punti); d) originalità creativa con riferimento alla valorizzazione della memoria storica granata relativa all'impianto, alla società e alla squadra (massimo 10 punti); e) fattibilità tecnico-economica e conseguente tempistica di realizzazione, compresa la riduzione dell'impatto del cantiere (massimo 10 punti); f) costo gestione impianto realizzato (massimo 10 punti). Il punteggio massimo attribuibile è pari a 100/100, che verranno attribuiti discrezionalmente dalla Commissione giudicatrice in base a questi sei criteri, risulterà vincitore il candidato che avrà ottenuto il punteggio più alto, purché non inferiore a 70/100.

Per quel che riguarda il riconoscimento giuridico della Fondazione le associazioni dei tifosi e il Torino Fc stanno effettuando i bonifici, rispettivamente ammontanti a 12.500 e 19.500 euro, per completare la somma necessaria di 77.000 euro. Dal momento in cui l'ufficio preposto della Regione Piemonte riceverà il bonifico con l'intera somma presumibilmente passeranno dai due ai tre mesi, questi sono all'incirca i tempi burocratici che occorrono per queste pratiche, perché la Fondazione ottenga finalmente il riconoscimento giuridico. Quindi essendo al diciassette di aprile e facendo un rapido calcolo, ammettendo che i soldi arrivino entro la fine del mese e aggiungendoci i due o tre mesi, si arriverebbe fra la fine di giugno o luglio, perciò verosimilmente, tralasciando il mese di agosto dove molti uffici rallentano l'attività per le ferie, si può prevedere, se non vi saranno intoppi, che a settembre il riconoscimento giuridico ci sia.
Una volta che la commissione di esperti avrà stilato la classifica dei progetti, e in questo caso con i tempi si andrà verso la metà di giugno, visto che la commissione ha tempo sessanta giorni, la Fondazione poi deciderà se indire uno o due bandi internazionali che serviranno a stabilire il progetto definitivo, passo imprescindibile insieme al reperire i soldi per i lavori, al dine di passare alla successiva apertura del cantiere e ricostruire così lo stadio del Grande Torino.





12-4-2012

Continua il caso Filadelfia, 

ora fuori la verità!

Il CdA si spacca, i tifosi contro il presidente Chiabrera: «Dice bugie? Si dimetta»



TORINO. Si allarga lo scontro nel CdA della Fondazione Filadelfia, l’associazione deputata a promuovere la rinascita della storica area granata, là dove fino a 15 anni fa sorgeva il mitico stadio del Grande Torino: in ballo vi è la costruzione di un centro sportivo per gli allenamenti del Toro. Si accendono i toni, crescono le divisioni, si aggravano le accuse: non certo il clima ideale per muovere passi concreti, rapidamente. «Mancano i soldi necessari anche solo per il riconoscimento giuridico della Fondazione», «Comune e Regione perdono tempo», «si comportano da pezzenti», «impongono decisioni dall’alto»: si sono già ascoltate molte accuse e non solo dopo il CdA infuocato di martedì scorso. Ieri, a seguito di indiscrezioni emerse dalla Regione Piemonte, il carico si è fatto ancor più pesante. Nel mirino c’è innanzi tutto il presidente del CdA, Luigi Chiabrera , imprenditore da sempre vicino al centro-sinistra e componente del comitato elettorale del sindaco Fassino . «Comunque il problema non è di fede politica. Contano i comportamenti. Chiabrera non si sta rivelando all’altezza», sostiene chi lo accusa. Come i rappresentanti delle associazioni dei tifosi presenti nel CdA, Domenico Beccaria e Marco Montiglio . TROPPI MISTERI L’ultimo caso è legato al mancato riconoscimento giuridico della Fondazione: atto della Regione che ratifica la nascita dell’associazione, già avvenuta da un anno davanti a un notaio. Mancano i soldi: servono grossomodo 77.400 euro, in casa ce ne sono solo 45.000. Riferiscono che nel CdA di martedì Chiabrera abbia detto che è ancora in attesa di una risposta da parte della Regione quanto alla possibilità di concedere come garanzie economiche il diritto di superficie del Filadelfia (lo stesso terreno, insomma), già valutato 1,4 milioni (ma quasi certamente le perizie andrebbero rifatte, nel caso). «Chiabrera dice di essere in attesa di una risposta da 6 mesi, è uno scandalo», hanno tuonato i tifosi. Ma non basta. Perché adesso dalla Regione c’è chi garantisce che il 29 settembre scorso, quando Chiabrera e il segretario generale della Fondazione andarono a parlare con una funzionaria responsabile dell’ufficio riconoscimenti, la stessa avrebbe immediatamente comunicato che il diritto di superficie non poteva sostituire il contante. E perché? In parole povere: perché se nascesse un contenzioso la Fondazione potrebbe perdere il diritto di superficie, il “controllo” dell’area tornerebbe al Comune e la garanzia evaporerebbe. «Se è vero che Chiabrera non ci ha detto la verità durante l’ultimo consiglio di amministrazione, deve dimettersi, chiederemo le sue dimissioni! Sarebbe uno scandalo nello scandalo! Altro che aspettare una risposta da 6 mesi... Che vergogna!», attaccava ieri pomeriggio Beccaria, in qualità di rappresentante dei tifosi nel CdA. «Dove vogliamo andare a parare con questi atteggiamenti inconcludenti? Mi chiedo se si vuole far fallire i lavori della Fondazione, far scadere i tempi per il riconoscimento (18 mesi, ndr), per poi affidare a un privato il Fila. Per costruirci cosa? Chiedo al più presto la convocazione del collegio dei fondatori della Fondazione, affinché domandi a Chiabrera chiarimenti. Se ci ha raccontato bugie dovrà dimettersi. Non trovano poche decine di migliaia di euro e parlano di costruire un centro sportivo da 10, 12 milioni. Ci prendono solo in giro?». E Chiabrera? Interpellato in merito, ieri, si è limitato a un «no comment». LA MAIL SULLE “TALPE” Intanto c’era già stato uno scontro telefonico tra Beccaria e Chiabrera. Quest’ultimo aveva inviato in mattinata una mail di fuoco a decine di persone, tra cui il sindaco e il governatore Cota , in cui si lamentava delle fughe di notizie e dava la caccia alle “talpe”. Ancora Beccaria: «Il Fila è un cumulo di macerie da 15 anni, si sono susseguiti scandali su scandali e invece di promuovere l’informazione e la trasparenza, Chiabrera attacca chi racconta la verità all’opinione pubblica su un bene pubblico di interesse pubblico. E’ pazzesco!». Dai vertici della Fondazione, peraltro, si fa notare che il mancato (per ora) riconoscimento giuridico non ostacola la vita e l’attività della Fondazione, almeno in questa fase. Giusto due giorni fa, per esempio, è stata nominata la commissione che giudicherà i progetti preliminari arrivati negli scorsi mesi. Chiabrera ora aspetta che Comune e Regione mettano “miracolosamente” a bilancio i soldi necessari quantomeno per il riconoscimento giuridico. Ancora Beccaria: «Il timore è che i tempi per il riconoscimento possano scadere già tra 6 mesi, anche su questo non viene fatta chiarezza». Dove sta la verità, una volta per tutte?

Fonte tuttosport

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11-4-2012

Il percorso a ostacoli del Filadelfia


Ieri l'utlimo colpo di scena: l'organismo che dovrebbe rifare
il campo non è riconosciuto dalla Regione. Ma c'è la commissione per valutare i 34 progetti


Una buona notizia ed una brutta sorpresa. La ricostruzione del Filadelfia, tema caro ai tifosi granata, non smette di regalare passi in avanti come la nomina della commissione per giudicare il miglior progetto e colpi di scena amari. L’ultimo si è registrato ieri pomeriggio con un movimentato consiglio d’amministrazione della Fondazione Filadelfia, dove quasi per caso si è scoperto che l’organismo per rifare il campo del Grande Torino non ha ancora ottenuto il riconoscimento giuridico dalla Regione Piemonte (che è fondatore della Fondazione) e dunque non può cercare i fondi necessari per l’operazione. Tutto è fermo da mesi di fronte al requisito economico dei 77mila euro mancanti per attivare la procedura e così più passano le settimane e più si rischia di non veder decollare il piano di rinascita del Fila.

Un autentico delitto, considerando che si sta avvicinando il 4 maggio (dove peraltro un cantiere a Superga rischia di far saltare la cerimonia di commemorazione alla lapide dietro la basilica) e a luglio saranno 18 gli anni dall’abbattimento dello storico stadio. Un segno di speranza, però, arriva dalla nomina della commissione che dovrà esaminare i 34 progetti giunti da tutta Europa per il concorso di idee sul Filadelfia. Dopo qualche ritardo e tensione di troppo, la Fondazione ha nominato l’ingegnere Roberto Bertasio del Comune come presidente e con lui agiranno Franco Ferraresi (Regione), l’architetto Erado Martinetto, la soprintendente Luisa Papotti e il commercialista Luca Asvisio. Hanno 60 giorni di tempo per scegliere l’idea più bella e fattibile, con la speranza che la Fondazione possa nel frattempo decollare ottenendo il riconoscimento giuridico












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29-3-2012

Fondazione Filadelfia, Beccaria: ''A breve già i primi 900mila di Torino, Comune e Regione''



Nella bocciofila Gabetto, appena una parallela oltre la più triste speculazione edilizia tentata ai danni della memoria granata, si è tenuto ieri sera un incontro di aggiornamento dei lavori della Fondazione stadio Filadelfia: un chiaro segnale, lanciato a tutti i tifosi, di voler essere trasparenti con tutto l'ambiente sul delicatissimo argomento della ricostruzione di quello stadio che fu teatro delle imprese del Grande Torino.

Col giornalista Fabrizio Turco nel ruolo di moderatore dell'incontro ha preso la parola per primo Domenico Beccaria, presidente dell'associazione Memoria Storica Granata nonchè del consiglio di amministrazione della Fondazione stadio Filadelfia: ''Il 19 marzo è stato confermato il CDA uscente della fondazione, lo stesso che era stato nominato un anno fa quando è stata costituita con l'eccezione di Giuseppe Sbriglio in rappresentanza del Comune - dimessosi durante le elezioni cittadine e sostituito da Chiabrera, presidente della Turin Marathon, ndr - I primi passi che sono stati effettuati sono il recupero dei soldi spesi dai tifosi per l'acquisto dei mattoni del Fila ed il concorso di idee per la progettazione dello stadio: alla scadenza sono pervenuti 34 progetti più altri 7 oltre la scadenza, che verranno esaminato soltanto a concorso chiuso. Abbiamo già fatto partire le lettere di invito per gli ordini professionali di ingegneri ed archietti, come previsto dalla legge, per comporre le commissioni di valutazioni che andranno a valutare i progetti: tutto il processo, ci auguriamo, dovrebbe essere pronto entro il 4 aprile in modo che il 10 aprile il CDA possa già scegliere le commissioni e dare il via ai lavori di selezione dei progetti''.

I numerosi tifosi presenti hanno alternato interventi a domande incalzanti sui progetti, le tempistiche e soprattutto budget necessari e disponibili: a queste domande è quindi intervenuto anche Durando, presidente del collegio dei revisori dei conti della Fondazione stadio Filadelfia: ''Il Comune ha concesso alla fondazione il diritto di superificie del Fila per 99 anni al valore commerciale di circa 1,7 milioni, senza ipoteche. Attualmente il patrimonio totale della Fondazione stadio Filadelfia ammonta a 20.250 €, ovvero le quote dei soci fondatori messe per costituire il capitale iniziale, tra i quali ci sono anche i 2.500 € messi dal Torino Football Club, in più la Regione Piemonte ne ha messi altrettanti e dal liquidatore fallimentare della vecchia Fondazione campo Filadelfia - quella di Novelli, ndr - arriveranno i circa 170mila euro spesi dai tifosi per riacquistare i mattoni, anche se la cifra sarebbe dovuta essere decisamente superiore".

Il discorso, prima di concludersi sulla toponomastica della città - con lo spostamento di piazza Grande Torino davanti allo stadio Olimpico - e dello stadio - col consigliere comunale Bertola invitato ad affrettare i tempi per l'intolazione dello stadio a Valentino Mazzola e compagni piuttosto che ad uno sponsor - è poi tornato sul costo dell'opera e sulle promesse di impegno dei vari enti: ''Al prossimo consiglio di amministrazione - ha ripreso Beccaria - il Comune, la Regione ed il Torino, su proposta dello stesso Chiabrera, dovrebbero versare 300mila euro a testa per iniziare a mettere in cassa un primo fondo da destinare all'apertura delle varie pratiche ed all'ottenimento dei permessi: sul resto degli accordi, invece, non è cambiato nulla col Comune che ha promesso 3,5 milioni di euro, ovvero la cifra che ottenne grazie allo scambio di terreni Cimminelli per la costruzione della Bennet, il Torino per ammissione di Cairo metterà quanto la Città e la Regione 3 milioni con la rassicurazione di far contribuire con 2 milioni cadauno anche le due fondazioni bancarie cittadine, che in queste settimane hanno stanziato circa 40 milioni di euro per le OGR".

L'intenzione di fare sul serio, quindi, sembra veramente che ci sia: l'appuntamento con il prossimo aggiornamento, però, dev'essere al 12 aprile - data del prossimo CDA della Fondazione - quando veramente gli enti saranno chiamati a tirare giù le carte in tavola e mostrare se sono realmente interessati alla ricostruzione del Filadelfia.





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28 novembre 2011

Regione, ok a statuto Fondazione Stadio Filadelfia


Comunicato stampa del Consiglio della Regione Piemonte: adesso possono iniziare i lavori



Riceviamo e pubblichiamo di seguito in forma integrale un comunicato stampa diffuso dal Governo della Regione Piemonte, che da tempo si sta prodigando per restituire alla città ed ai tifosi granata il teatro delle numerose vittorie del Grande Torino, in merito alla Fondazione Stadio Filadelfia.

 

Dalla Giunta l'ok per lo statuto della Fondazione Stadio Filadelfia
Michele Coppola e Alberto Cirio: Un passo avanti per il Filadelfia con l’ok della Regione Piemonte allo Statuto della Fondazione

“La Regione Piemonte conferma il suo impegno per il Campo Filadelfia. Con l’approvazione da parte della Giunta regionale della delibera che recepisce lo Statuto della Fondazione Stadio Filadelfia, è stato fatto un altro importante passo in avanti per la rinascita dello storico impianto del Grande Torino”.

Questo il commento di Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura e di Alberto Cirio, assessore regionale allo Sport e Turismo, che hanno presentato la proposta alla Giunta.

Durante la seduta di questa mattina, infatti, è stata approvata dalla Giunta regionale, la delibera che recepisce lo statuto della Fondazione Stadio Filadelfia, a seguito delle modifiche apportate al fine di adeguarlo alla Legge 122/2010.

Si tratta di un passo obbligatorio per perfezionare la composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori, affinché l’attività della Fondazione acquisisca piena legittimità. Grazie a questo passaggio, la Fondazione Filadelfia ha i requisiti per poter chiedere il riconoscimento giuridico.

“Un atto necessario, ma anche opportuno – soggiungono gli assessori Michele Coppola e Alberto Cirio – per permettere alla Fondazione di iniziare ad operare e per dare alla Regione i giusti strumenti per agire all’interno della stessa”.


Torino, 28 novembre 2011



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10 Novembre 2011

In data odierna è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale, il bando per il concorso di idee per la ricostruzione dell'impianto FILADELFIA. Clicca sull'link qui sotto per scaricare il file 

http://www.fondazionestadiofiladelfia.org/files/concorso_idee__filadelfia.pdf

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10 novembre 2011

 


Filadelfia: ecco il Bando per il concorso di idee!

Ci siamo. Due campi, spalti, tribuna storica, cortile aperto, museo, sede, foresteria



Il momento tanto atteso é giunto: é stato or ora pubblicato il Bando di gara per il concorso di idee finalizzato alla ricostruzione dello Stadio Filadelfia.
A darna notizia é la stessa Fondazione, che si occuperà di raccogliere i progetti, e quindi -tramite la Commissione appositamente istituita- di valutarli; ecco l'annuncio che ne é stato dato:

 

Il 17 ottobre 1926 si inaugurò il “Campo Torino” in via Filadelfia angolo Via Giordano Bruno.
Lo Stadio “mito” del calcio Torinese, il Filadelfia, teatro delle imprese del Grande Torino, considerato una sorta di tempio dai tifosi della squadra granata, deriva da una successione di interventi.
Alle origini, un campo corredato da una piccola ed elegante tribunetta, il cui ricordo, svanito nella memoria dei torinesi, è oggi affidato a rare immagini fotografiche.
In seguito il Presidente Enrico Marone CINZANO lo fa dotare di una tribuna improntata a principi prettamente funzionali così come le successive curve anche esse di spoglio rigore.
Saranno le indimenticabili gesta sportive consumatesi in esso, insieme con le emozioni e passioni di generazioni di tifosi, a conferirgli l’aurea di sacralità.
L’idea progettuale del nuovo stadio non può non tener conto della consistenza storica del manufatto, ora in gran parte demolito, come risulta dalla documentazione fotografica.


Un primo punto fermo é dunque il rispetto per quello che questo stadio era; d'altronde, in questo caso non si tratta solo di "costuire una struttura sportiva", ma di "ricostruire un monumento". Che é cosa ben diversa.
E siccome accanto al valore storico e affettivo, il nuovo Filadelfia avrà anche delle necessarie funzionalità pratiche di cui tenere conto, ecco gli altri punti fermi che si possono evincere dal testo dello stesso Bando:

 

- elaborazione tecnica di due campi di dimensioni regolamentari UEFA in erba, riscaldati e dotati di tutte le pertinenze necessarie per lo svolgimento di partite della prima squadra e delle formazioni giovanili, ai sensi delle norme sportive, anche per l’uso come struttura di allenamento;
- creazione di spalti lungo tutto il perimetro del campo principale;
- ideazione della tribuna storica in modo che la stessa rappresenti una riproduzione fedele dell’originale, coperta e con i restanti tre lati fruibili dal pubblico, almeno per alcuni gradoni, compatibilmente con la presenza di 3.500 spettatori circa sulle tribune del campo principale;
- realizzazione del sottopassaggio di accesso sportivo, conformemente alla vigente normativa;
- predisposizione del cortile in modo che sia consentito l’accesso al pubblico anche nei momenti di chiusura delle strutture sportive e delle tribune del campo principale;
- individuazione di spazi idonei per la realizzazione di una sala stampa a norma UEFA, di un museo storico dedicato al Torino Calcio, delle sedi della Fondazione e del Torino FC, nonché di una foresteria che consenta di accogliere i ragazzi della squadre giovanili del Torino FC, oltre alla collocazione delle sedi di associazioni legate al Torino che ne facciano richiesta


C'é tutto per far davvero rivivere il Fila. Ora é il momento che chi ne é in grado, e rispetti le condizioni richieste, presenti la propria idea (diversi progetti nel tempo erano già stati scoperti, ma non avevano valore perché senza Fondazione il Filadelfia era solamente un sogno); una di esse diventerà realtà.






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PROGETTI PER IL NUOVO FILADELFIA
PRESENTATI PRIMA DEL BANDO


C’è fermento intorno al Fila. Dopo la nascita della Fondazione Stadio Filadelfia, cresce il numero dei progetti per la ricostruzione dello storico campo del Grande Torino. Ieri, presso l’assessorato allo sport del Comune, è stato illustrata l’idea della Up Design con la restituzione della costruzione così com’era e la riqualificazione di un’area come se fosse un nuovo salotto della città. Infatti i parcheggi sono stati pensati e previsti interrati e le aree commerciali integrate nella struttura senza snaturarla.

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Progetto RI.FILA
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8-7-2011
Fila! Ieri...oggi...domani

Tranquillizziamo i tifosi del Toro che riguardo al Fila le cose stanno procedendo.

Il silenzio di queste settimane è stato fondamentale perché tutte le parti potessero trovare la serenità necessaria ad iniziare a percorrere la più opportuna strada per la ricostruzione.

Non mancheremo di tenervi informati dei futuri sviluppi.

Grazie

Centro Coordinamento Toro Clubs


Frasi tratte dal sito

www.fondazionestadiofiladelfia.org

La Fondazione avrà di fronte mesi di lavoro duro ed intenso, che richiederanno il sostegno di tutti i tifosi Granata.

Siamo certi però, che chiunque abbia rispetto per i valori dello sport, della storia e della memoria, prescindendo dalla propria fede calcistica, sarà felice di dare il suo sostegno ad un progetto di questa importanza e portata.
Crediamo che quanto è stato costruito in questi anni abbia un valore particolare, un valore che sta al di sopra di ogni altro. I tifosi granata, uniti e compatti, per la prima volta si sono assunti la responsabilità di essere partecipi della determinazione del loro destino e di quello di uno dei loro luoghi sacri.

Se il Fila sarà ricostruito ciascun tifoso del Toro saprà che un pezzetto del merito è suo e niente e nessuno potrà privarlo di questa certezza.


Fila, casa dolce casa
Firmato l'atto costitutivo della Fondazione. Prossima tappa il riconoscimento della Fondazione da parte dell'ufficio regionale. I progetti architettonici possono essere presentati fin da subito. Gli inizi dei lavori non prima di due-tre anni.

28-3-2001

L’atto costitutivo della Fondazione Stadio Filadelfia è stato sottoscritto. Il primo passo che porterà alla ricostruzione dello stadio del Grande Torino è stato fatto. Per partecipare all’inaugurazione del nuovo Fila però ci vorrà ancora parecchio tempo. Quantificare i giorni al momento è impossibile. I più ottimisti, e fra questi c’è Domenico Beccaria presidente dell’Associazione Memoria Storica Granata nonché fra i soci della Fondazione e uno dei due rappresentante dei tifosi nel consiglio di amministrazione, sperano di veder terminati i lavori in occasione del sessantacinquesimo anniversario della tragedia di Superga, ovvero il 4 maggio 2014. I più pessimisti si augurano che in una decina d’anni il Fila sia ricostruito. E’ più verosimile che in cinque-sei anni l’impianto verrà realizzato.

Ieri nella sede del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata a Villa Claretta a Grugliasco, comune dell’hinterland torinese, alla presenza del notaio Francesco Vaglienti i soci fondatori hanno firmato l’atto costitutivo della Fondazione. In rigoroso ordine di firma si sono succeduti: Michele Coppola (assessore alla Cultura, Patrimonio linguistico e Politiche giovanili della Regione Piemonte), Giuseppe Sbriglio (assessore allo Sport, Grandi Eventi sportivi e Tempo libero del Comune di Torino), Giuseppe Ferrauto (consigliere Torino Football Club S.p.a), Andrea Voltolini (Presidente Comitato Dignità Granata), Domenico Beccaria (Presidente Associazione Memoria Storica Granata), Marco Montiglio (Presidente Centro Coordinamento Toro Clubs), Luca Clemente (Presidente Associazione Tifosi della Curva Primavera per il Campo Filadelfia), Paolo Reineri (Presidente Associazione Tifosi della Curva Maratona per lo Stadio Filadelfia), Gian Carlo Bonetto (Presidente Circolo Soci Torino Fc 1906), Rosario Rampanti (Presidente Associazione ex Calciatori Granata) e Gianni Bellino (Presidente Associazione Angeli del Filadelfia).

Assistere all’evento è stata una grandissima emozione, perché dal giorno in cui la casa della Gente granata era stata abbattuta erano passati ben 5001 giorni e in questo lunghissimo periodo il timore di non vederla mai più risorgere c’è stato. Grazie però alla caparbietà dei tifosi e all’interessamento delle istituzioni, prima fra tutte il comune di Torino con l’assessore Giuseppe Sbriglio che si è prodigato per estinguere le ipoteche, il pericolo è stato scongiurato. Un altro importante passo avverrà nei prossimi giorni, verosimilmente entro la fine di questa settimana, quando il consigliere regionale Gian Luca Vignale, vice presidente della Fondazione e membro del consiglio di amministrazione, porterà lo Statuto all’ufficio regionale per il riconoscimento delle fondazioni. Questa per la ricostruzione del Fila è una tappa basilare perché, fino a quando non sarà riconosciuta ufficialmente la Fondazione, non potranno essere ricevute donazioni e fatti atti formali. La Fondazione ha un consiglio di amministrazione che resterà in carica per l’espletamento degli adeguamenti necessari allo Statuto e per il riconoscimento della personalità giuridica fino al 31 luglio 2011. Il consiglio di amministrazione è composto da cinque membri: il presidente pro tempore della Fondazione Giuseppe Sbriglio, vice presidente Gian Luca Vignale, il legale rappresentante del Torino Fc Giuseppe Ferrauto e i rappresentanti dei tifosi Domenico Beccaria e Marco Montiglio.
 

La ricostruzione del Filadelfia non è solo doverosa nei confronti dei tifosi del Toro, ma di tutta la città e la Nazione perché il Fila rappresenta una parte della storia d’Italia incarnata dal Grande Torino, che subito dopo la seconda guerra mondiale con le sue gesta vincenti riuscì a innalzare lo spirito di un’intera popolazione, quella italiana, prostrata dal conflitto bellico internazionale e dagli scontri interni che portarono al passaggio dalla monarchia alla repubblica. Una volta ottenuto il riconoscimento la Fondazione avrà diciotto mesi di tempo per reperire i fondi necessari per finanziare i lavori. Occorreranno tra i dodici e i quindici milioni di euro per ricostruire il Fila; fin da oggi è possibile presentare i progetti, e il Comune ha già stanziato 3,5 milioni di euro, tre la Regione e altri tre sono stati promessi dalle fondazioni bancarie per completare la cifra necessaria, che dipenderà dal costo del progetto che verrà scelto, dovranno essere ancora trovati almeno altri 3,5 milioni di euro.

Grande commozione anche fra i soci fondatori al momento di apporre le firme davanti al notaio. “Una giornata e un momento storico importante – commentava Michele Coppola assessore regionale alla Cultura e candidato sindaco alla città di Torino -. La mia presenza sottolinea l’impegno del Presidente Cota e dell’assessore allo Sport Cirio, che in tempi non sospetti avevano garantito l’attiva partecipazione della regione Piemonte alla ricostruzione del Filadelfia. Ci vorranno diciotto mesi per trovare tutti i fondi necessari e speriamo che in due o tre anni i lavori possano iniziare”. Grande gioia da parte dell’assessore allo Sport Sbriglio, in quanto anche tifoso granata: “In questi ultimi anni, un passo alla volta, abbiamo mantenuto gli impegni. Avevo un po’ di timore che il 28 marzo non si riuscisse ad apporre le firme, ma grazie allo staff dell’amministrazione di cui faccio parte ci siamo riusciti. Un grazie sentito va anche a tutti i tifosi e alla cittadinanza che in tutti questi anni si sono adoperati per raggiungere questo obiettivo. Ora l’impegno di tutti dovrà continuare e auspico che un intervento sostanziale lo faccia il Torino Fc perché, oltre a Superga, è doveroso che un altro luogo simbolo dei tifosi granata, il Fila appunto, torni alla luce. Superga rimarrà simbolo di una tragedia, mentre il Fila dovrà diventare un centro di aggregazione gioiosa. Penso agli stimoli che potrebbe dare a un ragazzino, che anziché sostenere in un qualsiasi campo il provino per indossare la divisa del Toro lo facesse al Filadelfia, casa sportiva del Toro e storico monumento. La scorsa settimana ho assistito al derby per raccogliere i fondi da destinare alla ricerca per la cura della Sla e ho rivisto Leo Junior e mi ricordo quando al Filadelfia dopo gli allenamenti faceva entrare in campo i ragazzini per fare due passaggi”.

La solennità del momento era visibile nel brillio degli occhi di Marco Montiglio, presidente del Centro Coordinamento Toro Clubs, che con voce un po’ incrinata dall’emozione affermava: “Il primo passo è stato fatto, ma non dimentichiamoci del passato e di tutte le traversie per arrivare alla firma di oggi, dobbiamo vigilare. E’ doveroso rimanere tutti uniti e lo dico soprattutto ai tifosi granata, anche se questo è un momento difficile. Mi preme dire con chiarezza che ci aspettiamo un apporto decisivo da parte del Torino Fc. Pretendiamo che Cairo o chi gli succederà, visto che ha detto che vuole vendere la società, mantenga gli impegni che si sono sottoscritti con la costituzione della Fondazione”. Lapidaria la dichiarazione del rappresentate legale della società granata Giuseppe Ferrauto: “Non ho nulla da dire, la società parla con i fatti”. I commenti finali spettano al padrone di casa Domenico Beccaria: “Considero questa firma un gran premio della montagna. Tiriamo il fiato e facciamo festa, ma da domani (oggi per chi legge, ndr) torniamo a lavorare per reperire i fondi e individuare il progetto architettonico migliore. In materia ho un’opinione personale, vorrei che il Fila fosse ricostruito sul progetto originale del 1926 ovviamente tenendo conto che alcuni materiali come la tribuna in legno e l’eternit oggi non possono essere utilizzati perché non conformi alle leggi vigenti. Il Filadelfia deve essere il luogo dove si allenano le giovanili del Torino Fc per tutti i significati che comporta e anche la prima squadra dovrebbe usarlo come campo di allenamento: i brocchi non diventerebbero dei campioni, ma vivere il Fila comunque servirebbe. Nel nuovo Fila oltre ai due campi da gioco, agli spogliatoi e all’infermeria dovrebbe trovare dimora il Museo; qui a Villa Claretta abbiamo 650 metri quadri, ma purtroppo tanti cimeli non trovano spazio, anche se devo sempre ringraziare il sindaco e il comune di Grugliasco che ci ospitano. Per il Museo ci vorrebbero almeno mille metri quadri per collocare bene tutti gli oggetti che abbiamo e quelli che in futuro acquisiremo. Il Filadelfia, mi sia passato il paragone, era un agorà, un polo di aggregazione che apriva alle nove del mattino e chiudeva alla sera, non era solo un luogo di allenamento. Poteva definirsi il punto più alto di democrazia esistente infatti c’era il medico e l’operaio, lo spazzino e l’impiegato e tutti potevano liberamente esprimere le proprie opinioni calcistiche, ma non soltanto: si discuteva di tutto”.


23-3-2011
Cairo: "Per il Fila ci impegniamo"
Il presidente del Torino Fc sentito in audizione dalle commissioni Patrimonio e Sport del comune di Torino. Cairo, malgrado abbia ribadito che a fine stagione venderà la società, si è impegnato ad aderire alla Fondazione Stadio Filadelfia.

Questa mattina presso la sede del comune di Torino, nell’aula “Capi Gruppo”, si è tenuta l’audizione del presidente del Torino Urbano Cairo da parte delle commissioni Patrimonio e Sport. L’intento delle due commissioni era quello di sapere dal presidente granata se il Torino Fc sarebbe stato uno dei soci fondatori della Fondazione Stadio Filadelfia. All’audizione erano presenti oltre al presidente Urbano Cairo, accompagnato dal consigliere Giuseppe Ferrauto e dall’addetto stampa Alberto Barile, i membri delle due commissioni capitanati dai due presidenti Gioacchino Cuntrò e Luca Cassiani e l’assessore allo sport, grandi eventi sportivi e tempo libero Giuseppe Sbriglio.

Dopo il saluto iniziale e i ringraziamenti di rito Cuntrò, che presiedeva l’audizione, ha ricordato che grazie alla delibera del ventiquattro marzo scorso la città di Torino ha concesso i diritti di superficie dell’aerea dove sorgeva il Fila alla costituenda Fondazione Stadio Filadelfia, area che vale 1.460.000 euro. Poi rivolgendosi a Cairo gli ha domandato che posizioni intendeva assumere il Torino rispetto alla ricostruzione del Filadelfia. Il presidente del Torino ha risposto: “Grazie dell’invito, sono venuto volentieri perché credo che sia giusto dopo tanto tempo che oggi si faccia il punto della situazione, visto che fra pochi giorni davanti al notaio si costituirà la Fondazione. Fino a quando sarò presidente, e ribadisco che a fine stagione venderò il Torino, non mi esimerò dal partecipare alla vita della società. Grazie all’estinzione delle ipoteche si è giunti a poter procedere alla ricostruzione del Fila. E’ intenzione della società avere anche un centro sportivo e una sede in modo da lasciare l’attuale soprattutto per i poveri condomini dello stabile, che in più occasioni vedono imbrattato il portone (riferendosi al lancio di pomodori recentemente avvenuto, ndr). Confermo l’impegno di aderire alla Fondazione davanti al notaio e confermo anche quello che avevo già detto in passato che vogliamo spostare il centro di allenamento dall’attuale (la Sisport, ndr) al Filadelfia. Il Fila, una volta ricostruito, potrà ospitare la sede, il Museo, la palestra, il campo principale di allenamento e quello secondario, i magazzini e forse anche il pensionato e tutto quello che potrà esservi aggiunto. Però prima dovremo capire che tipo di progetto verrà realizzato e chi si siederà con noi davanti al notaio e se per la realizzazione si potrà accedere ai finanziamenti del credito sportivo”.

Dopo l’intervento di Cairo hanno preso la parola Marco Grimaldi che ha chiesto al presidente granata di impegnarsi anche per lo stadio Olimpico e ha ribadito che il comune è disposto a concedere al Torino Fc il diritto di superficie, come fece con la Juventus per lo stadio Delle Alpi. Il consigliere ha ricordato che è in scadenza il contratto di affitto dell’Olimpico e che dalla prossima stagione sportiva la Juve giocherà nel suo stadio e di conseguenza bisognerà rinegoziare i termini di locazione dell’impianto con il Torino, che rimarrà l’unico fruitore. La consigliera Emanuela Savini ha incentrato il suo intervento su quanto ammonterà l’apporto finanziario del Torino una volta che, dopo la costituzione della Fondazione, si passerà all’operatività del progetto, soprattutto se cambierà la proprietà del Torino Fc. Il consigliere Luca Cassiani ha sottolineato che gli impegni contrattuali che prenderà il Torino Fc dovranno poi essere mantenuti anche dai nuovi proprietari e che le istituzioni comunali vigileranno affinché sull’area del Filadelfia non vengano effettuate delle speculazioni e che l’impianto che verrà edificato dovrà essere conforme alle norme stabilite dalla Figc e dalla Uefa. Il consigliere Gavino Olmeo ha ribadito anche lui che deve essere chiara la cifra che intenderà stanziare il Torino Fc per la ricostruzione del Fila, ma che allo stesso tempo si può capire che Cairo non possa prendere impegni per chi verrà dopo di lui. L’assessore allo Sport Giuseppe Sbriglio ha ringraziato Cairo per gli impegni assunti, gli uffici comunali per il lavoro che negli anni hanno svolto e le rappresentanze dei tifosi che hanno sempre collaborato per risolvere la questione Filadelfia ed arrivare alla ricostruzione. L’assessore ha dichiarato che il Comune per la data del ventotto marzo, indicata per trovarsi davanti al notaio e firmare l’atto di costituzione della Fondazione Stadio Filadelfia, presenterà tutta la documentazione necessaria e ha auspicato che anche tutti gli altri soggetti, che vorranno essere fra i soci fondatori, siano pronti altrimenti questa data potrà slittare di qualche giorno. Sbriglio ha anche ribadito che il Comune è disponibile a trattare con il Torino Fc per lo stadio Olimpico e per l’area ex Combi. E riferendosi al contratto d’affitto in scadenza dello stadio ha ricordato che alla Juventus è stata data la disponibilità di giocare nell’impianto dell’Olimpico all’inizio del prossimo campionato, se il suo nuovo stadio non avrà ancora ottenuto i permessi definitivi per disputare le gare. L’assessore ha ricordato di aver scritto al Torino Fc per proporre un accordo sul rinnovo del contratto di affitto dell’Olimpico o per forme diverse di gestione, in linea con quelle che vengono effettuate nei confronti delle società di calcio nelle altre città italiane. Sbriglio ha ricordato che attualmente i costi di manutenzione straordinaria dell’Olimpico ammontano a 500.000 euro all’anno e a questa cifra vanno aggiunte le rate del mutuo stipulato per la riedificazione dell’impianto, avvenuta in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006.

Agli interventi dei politici il presidente Cairo ha risposto: “Per quel che riguarda l’affitto dell’Olimpico ci incontreremo prossimamente, invece per i diritti di superficie dello stadio e l’area ex Combi si erano già in passato abbozzati dei discorsi, però il sindaco Chiamparino ha preferito rimandarli a dopo le elezioni comunali (che si terranno il 15 e il 16 maggio prossimi, ndr), quindi il Torino è disponibile a riparlarne con il prossimo sindaco. Su quanti soldi il Torino Fc è disposto a stanziare per la ricostruzione del Filadelfia è prematuro parlarne, perché al momento le cifre sarebbero quantificate a casaccio poiché prima bisogna decidere cosa fare esattamente, vedere i progetti e quanti soldi sono necessari per realizzarli. In più bisogna sapere precisamente chi parteciperà alla ricostruzione e con quali disponibilità economiche e solo allora il Torino potrà quantificare la sua parte. E’ impensabile che i costi della ricostruzione possano ricadere solo sul Torino Fc, perché la demolizione del Filadelfia è avvenuta quattordici anni fa e io sono presidente solo da sei anni scarsi. In questi anni io ho cercato di sensibilizzare tutte le componenti per la rinascita del Fila, non dico di essere stato il fautore, ma ho profuso impegno per far si che ci si trovasse davanti a un notaio”. Infine Cuntrò ha chiuso l’audizione ribadendo la disponibilità della città di Torino e prendendo atto della disponibilità di Cairo, in quanto proprietario della società Torino FC, di essere fra i soci fondatori della Fondazione Stadio Filadelfia che con la sua costituzione darà avvio all’iter che porterà alla ricostruzione del Filadelfia, stadio del Grande Torino.



24 febbraio 2011

Fondazione, tutte le informazioni sullo stato dell'arte e sui passi necessari



Riceviamo e volentieri pubblichiamo quella che é la prima comunicazione a nome della Fondazione Filadelfia. Anzi, a nome dei tifosi che sicuramente ne faranno parte, dato che ufficialmente la Fondazione non é ancora nata. Ma venendo ai punti trattati dalla nota, per prima cosa vengono tutti invitati a visitare il sito, o ad inviare e-mail per ricevere tutte le informazioni in merito a quanto deve accadere. “Le Associazioni dei tifosi presenti al Tavolo del Filadelfia, mettono a disposizione di tutti i tifosi Granata il sito www.fondazionestadiofiladelfia.org e la mail info@fondazionestadiofiladelfia.org per fornire ogni informazione in merito alla loro attività e a quella della Fondazione Stadio Filadelfia, di prossima costituzione".

Dopodiché, passando al nocciolo, é evidentemente opportuno far presente che le attività della Fondazione avranno bisogno di sostanza; come prima cosa, per il semplice ingresso in essa, sono necessari dei fondi. "Al fine di raccogliere i contributi necessari al conferimento iniziale, di 15.000,00 euro complessivi, che le sei associazioni (Centro Coordinamento
Toro Clubs, Associazione Memoria Storica Granata, Comitato Dignità Granata, Circolo Soci, Maratona, Primavera) dovranno versare come conferimento iniziale per poter aderire alla Fondazione quali Soci Fondatori, è stato aperto un conto corrente  IBAN: IT 21 T 02008 01107 000101299268 - Unicredit, filiale Torino Carducci, via Nizza 148, Torino - intestato Beccaria-Galano. Per motivi di trasparenza invitiamo a non effettuare donazioni anonime, ma indicare nella causale i propri dati al fine di rendere tracciabile ogni donazione".

Dopo aver dissipato la propria fede e in certi casi i propri liquidi in tante iniziative fallimentari o poco trasparenti, stavolta il popolo granata deve mettere in campo le proprie forze per il passo definitivo. Perché stavolta non é il movimento di pochi; stavolta é il passo istituzionale, stavolta il Fila rinasce davvero. Per concludere con le informazioni alla tifoseria: "Intanto l’iter previsto sta procedendo secondo il programma e venerdì 25 febbraio, si svolgerà un nuovo incontro nel quale tutte le parti coinvolte dovranno esprimere la loro volontà di aderire alla Fondazione e sarà definita la scelta del notaio davanti al quale la Fondazione sarà costituita. Sono anche attese conferme in merito all’iter di conferimento del terreno". Tutto si muove, ci siamo. Bisogna dimostrare che, in questo momento decisivo, ci siamo davvero.



12 Febbraio 2011

Rinasce il Fila e questa volta è vero…

Fonte: CCTC
 
       
Per 14 anni i tifosi del Toro si sono battuti perché il Fila venisse ricostruito.
Il Filadelfia ha rappresentato una delle pagine più gloriose della storia el calcio internazionale.

Senza il Fila non c’è futuro per il Toro. Innumerevoli battaglie, vane sin quando i tifosi non hanno unito la loro passione, i loro sforzi, pressando istituzioni e opinione pubblica sino ad ottenere i primi risultati.

Verrà costituita la Fondazione Filadelfia.
Ma l’impegno dei tifosi non finisce qui.


Le Associazioni dei tifosi presenti al Tavolo del Filadelfia terranno una conferenza stampa Giovedì 17 febbraio, alle ore 11, presso il Circolo della Stampa – Sporting di corso Agnelli 45. Per illustrare il cammino sin qui percorso e, il molto più importante sviluppo futuro della loro attività all’interno della Fondazione.

 

 
 



20-01-2011

Filadelfia, 

stavolta ci siamo davvero!!!


C'é un comunicato congiunto: ''Momento fondamentale per qualcosa mai fatto prima''


redazione@toronews.net

Forse ci siamo. Forse stiamo davvero arrivando ai fatti. Si é capito dalla reazione della gente, due settimane fa, alla proposta di altre parole, di altre chiacchiere: “No, basta!”. Gente che ha messo alle strette gli amministratori, al grido di “Non avete più scuse!”. Gente che é andata a vegliare sulle decisioni che venivano prese, nei palazzi del potere, venerdì scorso. Non molti, magari, “felici pochi, manipolo di fratelli”, qualcuno potrebbe definirli, con animo drammatico e memoria shakesperiana.

Ma al di là del numero dei presenti, il Filadelfia riguarda tanti. L'ingresso nella top-ten de “I Luoghi del Cuore” del FAI potrà servire ad accendere ulteriore attenzioni sulla situazione dello stadio, anche se forse qualcuno aveva sperato in un risultato migliore; di certo il 21 Gennaio 2011 “potrebbe forse essere ricordato come il primo dei momenti fondamentali per la rinascita del Filadelfia”, come recita l'incipit di un comunicato firmato da Centro Coord. Toro Clubs, Comitato Dignità Granata, Ass. Memoria Storica Granata, Circolo Soci Torino Calcio, Maratona, Primavera.

Comunicato che prosegue poi con un resoconto di quanto avvenuto, proprio in quella data, presso la sede dell'Assessorato, pomeriggio di cui tutti poterono leggere la cronaca in diretta su TN: “Dopo l’introduzione dell’Assessore, i tifosi, attraverso la voce di Marco Montiglio presidente del CCTC, hanno espresso in modo inequivocabile la loro fermissima volontà di addivenire alla costituzione della Fondazione Filadelfia entro il mese di marzo prossimo, al fine di evitare il rischio che le imminenti elezioni comunali facessero slittare la costituzione della Fondazione stessa di diversi mesi”.

Messi alle strette, come si diceva inizialmente, proprio dalla fermezza dei tifosi presenti all'incontro, gli amministratori della cosa pubblica hanno accettato che fossero fissati dei paletti, delle date oltre le quali non poter andare. Più precisamente: “Entro la settimana che si concluderà il 28 gennaio, l’assessore pubblicherà una sua nota nella quale esplicherà i tempi di costituzione della Fondazione, già di fatto stabiliti. Il primo febbraio il Comune pubblicherà l’avviso con il quale sarà ufficialmente annunciata la costituzione della Fondazione e destinato ad invitare i soci che dispongono dei requisiti necessari ad attestare la loro volontà di diventare soci fondatori”.

Questo, il primo passo. Poi: “Nel corso di questo periodo, indicativamente a metà febbraio, sarà convocato dall’Assessore Sbriglio un nuovo incontro al quale parteciperanno tutti i soggetti che già hanno espresso la volontà di partecipare alla Fondazione in qualità di Fondatori. Nei primissimi giorni di marzo, non appena scaduti i termini dell’avviso, i soci che avranno espresso in modo ufficiale la loro volontà di costituire la Fondazione si riuniranno confermando la data nella quale tutti si recheranno dal notaio, evento che si verificherà intorno al 15 marzo prossimo. Da questo momento parte, a tutti gli effetti, un momento costitutivo non solo della Fondazione, ma di fatto di tutto il mondo Granata”. E questo é, a parere di chi ha steso il comunicato, quanto di più importante: “La partecipazione dei tifosi ad una Fondazione destinata a ricostruire e gestire, non solo uno stadio, ma un monumento, un’icona, dell’importanza del Filadelfia, è qualcosa di mai verificatosi nel nostro Paese”.

Qualcosa di mai verificatosi, e che in molti pensavano non si sarebbe verificato più. Non si conta il numero di persone, di tifosi, di famigliari o amici che ogni tifoso può citare tra le proprie conoscenze personali, e che uno dopo l'altro con il tempo hanno iniziato a dire “io del Filadelfia non parlo più”, “io del Filadelfia non mi occupo più”, “io al Filadelfia non penso più”. Per il dolore, certo, non per menefreghisimo; l'amore é la molla anche di chi si é allontanato da ciò che amava.
Ma ora non ce n'é più ragione, grazie anche all'impegno di chi invece é rimasto sempre. Tutti i giorni, lì dentro (o lì fuori), dovunque ci fosse la possibilità di ricordare a chi di dovere che c'erano qualcuno che non dimenticava il Fila, dovunque ci fosse da accendere un riflettore (o anche solamente una lampadina) o da usare un megafono. E ora forse, finalmente, ci siamo.

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I LUOGHI DEL CUORE


Fai, si è chiusa il 30 settembre 2010 la votazione
del luogo del cuore

Vi invitiamo, se non lo aveste già fatto, a prendere visione del sito http://www.iluoghidelcuore.it/
Il FAI, Fondo Ambiente Italiano ha creato un progetto con Intesa Sanpaolo che si chiama “I luoghi del Cuore”.
Il Progetto serve a sensibilizzare l’opinione pubblica su alcuni scempi perpetrati nei confronti di luoghi o strutture di valore artistico e storico.
Il Progetto ha anche la finalità di intervenire direttamente o indirettamente a supporto di iniziative di rivalutazione.
Tra i luoghi segnalati, al primo posto, c’è lo Stadio Filadelfia di Torino,
la casa degli Invincibili.

on-line il filadelfia ha vinto con 8456 preferenze il secondo luogo è a 3609 voti:

ora bisogna aspettare ai primi di gennaio 2011 per conteggiare anche i voti cartacei

che si dovevano consegnare alle banche intesa Sanpaolo


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Cancellate le ipoteche,

il Comune:

 ora il Toro ricostruisca 

il Filadelfia



L'assessore Sbriglio a Cairo: sia motore della rinascita

GIANLUCA ODDENINO

TORINO
Da una parte lo sprint finale dei tifosi per segnalare il Filadelfia al Fai come luogo del cuore 2010, dall'altra il Comune che riceveva l'ultimo via libera dall'Agenzia delle Entrate per le ipoteche sul Fila. Ieri sono state vissute ore di passione granata per lo stadio del Grande Torino, ridotto ad un rudere da 13 anni, anche se una prima timida luce inizia a vedersi in fondo al lungo tunnel dell'oblio. In attesa di sapere se il Fondo Ambiente Italiano varerà una campagna per salvare il Filadelfia, in base ai voti cartacei e virtuali giunti in questi mesi ad un concorso nato sette anni fa con 10 luoghi già recuperati e chiusosi ieri a mezzanotte, una buona notizia è arrivata da Roma.

Dopo una lunga valutazione, l'Agenzia delle Entrate ha deciso di cancellare le ipoteche da 38 milioni di euro sul Filadelfia e non più purgarle. In questo modo non si perderà altro tempo in aspetti burocratici e passaggi delicati, ma si potrà ragionare fin da subito sul destino del Fila.
La richiesta del Comune, dunque, è stata accettata. «Dalla giornata dell'accordo - spiega Giuseppe Sbriglio, assessore allo sport - c'è stato un gran lavoro da parte di tutti gli uffici per completare la procedura in tempi minimi. Ieri siamo arrivati al punto di svolta e ringrazio l'Agenzia delle Entrate per la sensibilità mostrata. La purgazione avrebbe portato tempi biblici, mentre con la cancellazione sono state recepite le istanze del Comune sulla maggiore celerità, sui minori costi e sull'assenza di tensioni sociali». Con la mediazione del dottor Pallitta dell'Agenzia delle Entrate, la vicenda ipoteche viene chiusa col pagamento di 535mila euro: 500mila a carico del curatore fallimentare, i restanti soldi dal Comune.

Adesso, però, si apre realmente la partita sul futuro del Fila. Il terreno è libero da ogni vincolo, lo statuto della Fondazione è pronto da tempo e non resta che fare il primo passo per ricostruire il Filadelfia. Ma a chi tocca farlo? «La prima idea - analizza Sbriglio - sarebbe quella di capire se il Toro è interessato ad essere il motore della rinascita della sua casa. Anzi, direi che sarebbe opportuno chiedere direttamente al Torino Fc se vuole fare lui il Filadelfia. Un po' come è accaduto alla Juve con il suo stadio alla Continassa: stesse condizioni».

Dunque il Comune sarebbe disposto a garantire il diritto di superficie al Toro senza oneri di urbanizzazione, l'escussione delle fidejussioni di Cimminelli e tutti gli strumenti per attivare agevolazioni col credito sportivo affinché il Fila possa rinascere come centro sportivo del Torino in tempi rapidi.

La ricostruzione del Fila, su cui non mancano progetti di ogni tipo, è stata valutata attorno ai 10 milioni di euro e finora si era sempre parlato di un intervento misto privato-pubblico. Il Comune nel corso di questi anni ha sempre parlato di 3,5 milioni di euro a disposizione, mentre la Regione aveva manifestato la possibilità di una cospicua partecipazione. Il resto dei soldi dovrebbero arrivare da privati cooptati dalla stessa Fondazione per il Filadelfia. Che non è stata ancora fondata, ma rappresenta tutti i principali attori: istituzioni, tifosi ed ovviamente il Toro. Urbano Cairo, però, ha sempre sostenuto che si sarebbe limitato ad un contributo simbolico e soprattutto a far allenare la prima squadra su quello storico campo. Ora il Comune chiede al presidente granata, pesantemente contestato dagli ultrà, di esplicitare il suo pensiero e sull'ipotesi di una ricostruzione del Fila in prima persona.





fonte: la stampa
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28 luglio 2009

Filadelfia, botta e risposta tra una tifosa e Diego Novelli


Egregio Signor Novelli,


leggo il Suo scritto sul Suo giornale on-line e La invito a ritrattare pubblicamente quanto da Lei asserito, visto che il ruppo di tifosi che dallo scorso mese di Marzo si occupa di tentare di tenere pulito il suolo del “Fila” non è affatto” manovrato da alcuni noti personaggi del sottobosco politico cittadino”..

Noi siamo manovrati solo dal cuore (e dal nostro cervello), e non abbiamo inscenato alcuna manifestazione: abbiamo solo voluto ricordare ai cittadini di Torino che sono passati 12 anni dalla demolizione dello Stadio Filadelfia e che oggi i ruderi sono praticamente sepolti dai rovi, dalle
sterpaglie e dall’immondizia.
Quindi, per l’ennesima volta, ribadiamo anche a Lei le richieste di chiarimenti già più volte inoltrate all’attuale amministrazione comunale di
Torino, senza peraltro aver mai avuto riscontri in merito, rispondendo ai suoi punti:

1) Il Fila è stato demolito, alla presenza dei tifosi, che hanno creduto alle Sue promesse di immediata ricostruzione Difatti come Lei stesso ammette nel suo scritto era addirittura già presente il plastico del nuovo stadio che doveva essere terminato per il ’99, cinquantenario della Tragedia di Superga. Se poi è vero che l’impianto era pericolante ( a noi risulta “inagibile” che è tutt’altra cosa) e che Lei è stato costretto a demolirlo a causa delle diffide ricevute dagli organi competenti, sarà ben lieto di RENDERE PUBBLICHE dette diffide. Riguardo alla copertura in eternit, Le evidenzio che anche la casa in montagna dei miei vicini aveva una copertura in eternit: è stata verniciata con le sostanze previste dalla legge, senza che nessuno li costringesse a demolirla. Mi stupisce peraltro moltissimo che una struttura da Lei definita” pericolosissima” nel ’97, sia (purtroppo solo nelle parti che si sono salvate dalle ruspe) dopo ben 12 anni di totale ed assoluto abbandono, ancora in piedi e ancora frequentata da bambini, senza-tetto e spacciatori.


2) Riguardo alla sottoscrizione dei mattoni, che secondo quanto da Lei asserito ha avuto 675 sottoscrizioni in tutta Italia, nonostante la campagna di comunicazione a supporto dell’iniziativa,che ricordo imponente e strutturata su più mezzi pubblicitari (sarebbe interessante che Lei ricordasse quanto è stato investito in merito) non sarà per Lei un problema RENDERE PUBBLICHE tutte le ricevute emesse e copia degli assegni di rimborso. Come penso non sarà per Lei un problema RENDERE PUBBLICI i bilanci della Fondazione in modo che venga reso noto a chiunque sia interessato alla vicenda le somme introitate oltre ai “mattoni” – i 600 milioni conferiti dal Comune di Torino, i 140 milioni incassati per la cessione della superficie del Filadelfia alla SIS di Cimminelli, i versamenti dei soci fondatori e, ovviamente, gli interessi maturati in tutti questi anni ,sulle cifre depositate. Al riguardo Le evidenzio che già nel 2006 si parlava di circa 200.000 Euro rimasti nella Sua fondazione: ora la somma è da Lei dettagliata in Euro 204.479. Ma non ha maturato alcun interesse in questi ultimi tre anni? Sarei poi molto interessata a comprendere per quale motivo la SIS di Cimminelli ha poi rivenduto al Torino Calcio di Cimminelli la superficie del Fila ( o per essere più precisi ha ceduto la Società Civile Campo Torino) per 750.000 euro. Come mai pochi mesi prima la stessa superficie, da Lei ceduta a Cimminelli, valeva un decimo?
Allo stesso modo, terrei a sottolineare quanto l’area del Filadelfia non sia stata da Lei fatta rientrare in capo al Torino Calcio (area che ricevette
gratuitamente da Calleri qualche anno prima) ma ceduta direttamente nelle mani della famiglia Cimminelli.
Sarei inoltre lieta di sapere dove sono da Lei conservati i palloni in pietra e le lapidi della Tribuna dello Stadio Filadelfia. Non pensa starebbero meglio esposti al Museo del Grande Torino?

3) Non è informato sugli ultimi sviluppi della vicenda “Filadelfia”: sono stati nuovamente inseriti , con delibera comunale , 4.000 mq. di superficie sfruttabile a fini commerciali, lato Via Giordano Bruno, all’interno del perimetro dello Stadio. E inoltre il SindacoChiamparino ha dichiarato ai
giornali l’esatto contrario di quanto da Lei asserito: ha detto che i tifosi dovranno accettare contropartite commerciali, se un imprenditore si farà avanti per la ricostruzione dello Stadio.

4) un fatto indiscutibile è che il Comune di Torino abbia già introitato dalla società Bennet un milione di Euro destinati alla ricostruzione del
Filadelfia. Ha poi introitato, sempre dal Bennet e dai “palazzinari” gli oneri di urbanizzazione che dovevano invece essere “scomputati” a favore della costruzione di un posteggio sotterraneo, lato Giordano Bruno, utile al nuovo centro sportivo e di altre opere urbanistiche (2,3 milioni di Euro). Il Comune di Torino deve poi procedere all’escussione delle ipoteche iscritte a proprio favore sui beni della Ergom di Cimminelli. A queste poteche è stato dato un valore di mercato, stimato dai dai tecnici comunali, di 4,3 milioni di Euro. Noi pensiamo che tutte le somme già deliberate dall’amministrazione comunale a favore del Fila debbano essere messe a disposizione della ricostruzione, non i 3,5 milioni deliberati dal Consiglio Comunale al momento dell’approvazione dello Statuto della nuova fondazione, somme peraltro conferite solo a stato avanzato dei lavori.

Riguardo a tutto il resto, sinceramente non c’entra nulla con la vicenda Filadelfia.
Marina Cismondi, una dei tifosi che puliscono il Fila.


Prendo atto volentieri che non c’è nessun manovratore dietro di voi e che siete un nuovo gruppo di tifosi che non ha nulla a che spartire con quelli che fanno capo ad un giornalino legato a noti ambienti della destra che ben conosciamo. Mi scuso dunque per l’equivoco, anche se la esposizione dei «wanted» di sabato 19 luglio, poteva far pensare a certi metodi diffamatori già subiti.

L’impegno della ricostruzione del Fila fu assunto il giorno della demolizione dal Presidente del Torino Calcio davanti a 5 mila persone, il quale presentò il plastico del nuovo stadio (che noi conserviamo). Erano già arrivate le lettere del Credito Sportivo che garantiva un finanziamento e della CRT che garantiva il mutuo (70 miliardi) per la costruzione del nuovo Filadelfia. Chi mi conosce sa che nella mia attività di giornalista e successivamente di Sindaco, mi sono sempre battuto per la conservazione degli edifici che avevano un particolare significato per la città. Sarei impazzito improvvisamente per fare demolire il Filadelfia? Non sono un fanatico delle ruspe. L’impianto è stato definito pericolante e non “inagibile” come dimostrano le fotografie, i rilievi fatti sul posto da tecnici e come documentato dalla Sovrintendenza che ha definito “irreversibile” il degrado. Se fosse stato possibile restaurarlo lo avremo fatto ben volentieri. Come Fondazione avevamo la responsabilità civile e penale per quanto poteva accadere, come più volte ci è stato ricordato dalle Ordinanze del Comune. È tipico vizio italiano piangere i morti dopo le sciagure che si potevano evitare. La tribuna in legno era fradicia e veniva retta da tubolari in acciaio della Ditta Pederzoli che da sette anni sollecitava al Torino-Calcio il pagamento dell’affitto delle sue attrezzature, minacciando di smontarle da un momento all’altro. L’eternit presentava un pericolo serio di inquinamento perché tutta la tribuna era fatiscente. Parlai personalmente con il Magistrato che ci aveva segnalato il pericolo informandolo che stavamo provvedendo a rimuoverlo. La struttura pericolosissima dello Stadio era rappresentata dalle lunghe gradinate centrali e quelle delle due curve dove scorrazzavano i bambini del quartiere e sotto le quali trovavano rifugio notturno i senza fisa dimora e immigrati. Le parti rimaste in piedi, secondo le indicazioni della Sovrintendenza, sono rette da travi di cemento e rappresentano un determinato tipo di costruzione da conservare come modello architettonico e memoria collettiva del complesso.

Le ho inviato a parte: a) fotocopia dell’estratto conto della banca dove sono depositati i fondi residui della Fondazione; b) l’elenco dei sottoscrittori del mattone e quello di coloro che hanno richiesto la restituzione della somma versata; c) la lettera della Sovrintendenza, le lettere del Credito Sportivo e della CRT con le quali si garantiva il finanziamento dell’opera attraverso un mutuo. Fu Cimminelli a chiedere il passaggio alla SIS della Società Civile Campo Torino con l’impegno di ricostruire lo Stadio; la Fondazione aveva un solo scopo, quello di vedere rinascere il Fila: basta leggere l’elenco dei nomi dei soci fondatori e dei membri del Consiglio di Amministrazione per fugare ogni dubbio su eventuali pastette e tanto meno speculazioni. Le lapidi storiche delle Tribune sono da noi conservate in un magazzino di cui abbiamo pagato un modesto affitto. I palloni in pietra sono invece stati purtroppo rubati durante i lavori di demolizione. Non abbiamo difficoltà a consegnare, pro-tempore, le lapidi al Museo Storico con l’impegno di ritornarle al Fila appena sarà ricostruito (la speranza non è morta). Possiamo prestare al Museo, alle stesse condizioni, anche la grande statua in bronzo di Tarantino fatta appositamente per il Toro e da noi acquistata dagli eredi.

Di tutte le altre vicende ho seguito l’iter attraverso i giornali e sono stato invitato una sola volta ad una riunione svoltasi all’Assessorato allo Sport dove un gruppo di tifosi presentò una bozza di statuto per una Associazione (o Fondazione) creata ad hoc per la ricostruzione. Ricordo che erano presenti gli ex granata Cereser e Rampanti interessati a quella iniziativa. In quella occasione presi la parola soltanto per dire che se quel progetto avesse avuto uno sviluppo, la somma depositata in Banca dalla nostra Fondazione veniva messa a disposizione, altrimenti al momento dello scioglimento della medesima, avremmo versato il tutto al Comune di Torino come prevede il nostro Statuto. In quella riunione, se ben ricordo, fu proprio Cereser a farsi portavoce di un gruppo di imprenditori disposti a costruire la nuova struttura a condizione di poter realizzare sul fronte di via Giordano Bruno, sotto la gradinata, bassi fabbricati, ad uso commerciale, ed un parcheggio interrato. Nessuno fece obiezioni: non so però di quale gruppo di tifosi i presenti, facessero parte.

Non mi risulta che sia stata approvata una variante al Piano Regolatore per il cambiamento della destinazione di uso dell’area Filadelfia. Non più tardi di sei mesi fa, parlando con il Sindaco Chiamparino, mi è stata data la conferma che il Comune intende mantenere il vincolo a «verde-sportivo». Della vicenda della Agenzia delle imposte, dell’ipotetica vendita all’asta del terreno (fatto che ritengo impugnabile dal Comune) comunque vadano le cose, mi domando: chi è quel pazzo che va ad acquistare una area vincolata a verde-sportivo? Potrebbe soltanto costruire un impianto sportivo, ad esempio il Filadelfia. Ma di imprenditori-costruttori di questo genere non ne conosco.

I bilanci della Fondazione da me presieduta sono stati depositati ogni anno all’ufficio competente della Regione, come prescrive la legge: “Direzione risorse umane e patrimonio, Ufficio persone giuridiche” via Giovan Battista Viotti n.8.

Peccato che tutto il resto contenuto nel mio articolo non interessi a coloro che si proclamavano tifosi granata. Eppure fa parte della storia vera del Toro, mai scritta.

Non consideratevi i soli che hanno a cuore le sorti del Fila. Negli anni Quaranta su quel campo ho giocato con i “pulcini” del Toro, allenati dall’indimenticabile Mario Sperone.

Spero di essere stato esauriente.

 Cordiali saluti

 Diego Novelli



  • Verbale incontro 3 ottobre 2008
  • Fondazione Filadelfia
  • Assessorato allo Sport di Torino
  •  
  • Sono presenti:
  • Città di Torino: Assessori Montabone e Viano, dottoressa Arena, Patrimonio e Avvocatura
  • Regione Piemonte
  • Provincia di Torino
  • Torino Fc: dott. Ferrauto
  • Centro Coordinamento Toro Clubs: Beatrice Pecchenino
  • Comitato Dignità Granata: Andrea Voltolini
  • Circoscrizione IX: Luisa Bergoglio, Roberto Barbieri, Marco Bono
  • Associazione Memoria Storica Granata: Domenico Beccaria, Graziella Allemandi
  • Angeli del Filadelfia: Gianni Bellino
  • Associazione ex Calciatori: Giuseppe Pallavicini
  • Gruppi Organizzati e Circolo Soci Torino Calcio rappresentati in delega
  •  
  •  
  •  
  •          All’incontro sono presenti rappresentanti della Regione Piemonte e della Provincia di Torino, presenza motivata dalla decisione degli stessi Enti di aderire alla Fondazione Filadelfia in qualità di soci fondatori, come espresso dai loro rappresentanti nel corso dell’incontro.
  •          L’incontro è stato convocato dalla Città di Torino con lo scopo di informare le parti partecipanti al Tavolo della attuale situazione.
  •          Apre l’incontro l’Assessore Montatone che introduce l’intervento dell’Assessore Viano. Quest’ultimo espone il presentarsi di nuove problematiche legate all’esistenza di due ipoteche  iscritte a favore dell’Agenzia delle Entrate, destinate alla copertura di debiti del  Torino Calcio di Cimminelli. Dette ipoteche ammontano ciascuna a circa 38 milioni di euro e sono poste l’una sul Filadelfia e l’altra parzialmente sul Filadelfia e per la restante parte sullo stadio Olimpico.
  •  
  •          Il curatore del fallimento del Torino Calcio di Cimminelli, a suo tempo, ha dichiarato inesigibili le due ipoteche, in quanto gravanti su beni indisponibili dalla proprietà dell’epoca. Tale dichiarazione è stata avallata con proprio provvedimento dal Tribunale Fallimentare di Torino.
  •          L’Agenzia delle Entrate ha però impugnato la delibera del curatore fallimentare, presentando un ricorso sulla stessa.
  •          I tecnici comunali ribadiscono con forza la validità della delibera del curatore fallimentare e la totale infondatezza del ricorso presentato dall’Agenzia delle Entrate e pertanto la certezza che il ricorso non possa essere accettato.
  •         
  •          In ogni caso, la Città di Torino, contestualmente all’esposizione della situazione, ha dato ampie garanzie di essere disposta a farsi garante della copertura di eventuali costi che si rendesse necessario onorare nel corso dell’iter giudiziale, proponendo di inserire le relative clausole nell’Atto Costitutivo della Fondazione e nell’atto di conferimento dell’area Filadelfia alla Fondazione.
  •  
  •          Sia gli Assessori, sia i rappresentanti della Regione e della Provincia, si sono espressi indicando come strada migliore quella di proseguire nell’iter di costituzione della Fondazione Filadelfia, pur con l’introduzione di clausole nell’Atto Costitutivo destinate a prolungare, in modo adeguato, il tempo a disposizione della Fondazione stessa per il reperimento dei fondi necessari alla ricostruzione dello Stadio Filadelfia.
  •  
  •  
  •          Le Associazioni dei tifosi, la Circoscrizione IX, il Torino FC si sono riservati la possibilità di esprimere il loro parere riguardo alla costituzione della Fondazione all’attuale stato dei fatti in seguito alla consegna da parte della Città di Torino della documentazione relativa all’ipoteca sull’area del Filadelfia e la conseguente analisi della stessa, nonché alla formulazione, da parte dei competenti uffici comunali, della bozza di deliberazione relativa al conferimento dell’area, contenente le suddette clausole.
  •         
  •          La prima udienza inerente il ricorso dell’Agenzia delle Entrate è prevista nella primavera del 2009.
  •  
  • Centro Coordinamento Toro Clubs
  • Comitato Dignità Granata
  • Circoscrizione IX
  • Associazione Memoria Storica Granata
  • Gruppi Organizzati 
  • Circolo Soci Torino Calcio

Torino 25 febbraio 2008

Comunichiamo che in data odierna, alle ore 18.18, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato,
sostanzialmente 
all’unanimità, lo Statuto della Costituenda Fondazione Filadelfia.

I rappresentanti dei tifosi al Tavolo per il Filadelfia ringraziano l’Assessore Renato Montabone per aver
convocato il Tavolo e la dottoressa Arena Direttore del 
Settore Sport del Comune per il contributo fondamentale
da lei apportato al lavoro.

Ringraziano inoltre la Giunta ed il Consiglio Comunale 
per aver dato fiducia ai fondatori ed aver approvato lo
Statuto senza apportarvi modifiche.

Ringraziano infine ogni singolo tifoso Granata per il 
sostegno continuo, contributo fondamentale al raggiungimento di questo primo obiettivo.

Centro Coordinamento Toro Clubs

Gruppi Organizzati

Comitato Dignità Granata

Associazione Memoria Storica Granata

Circolo Soci Torino Calcio









Qualcuno vorrebbe vederci morti e sepolti. Qualcuno 
vorrebbe vederci 
schiavi dei poteri forti.
Qualcuno vorrebbe non vederci proprio più. 
Ma noi siamo sopravvissuti a tutti quelli che 
ci volevano male e 
continueremo a sopravvivere, 
perchè abbiamo la pelle dura. 

A chi vuole oltraggiare la nostra Storia, 
a chi vuole sotterrare
la nostra Cultura, 
a chi vuole oscurare la nostra Leggenda, 
a chi vuole imporci una realtà precostituita 
che non ci sta bene, 
noi urliamo in faccia il nostro orgoglioso
grido di libertà. 
Se sei un addetto ai lavori, presenta il tuo progetto 
per la ricostruzione 
del Tempio della nostra Fede. 
Se sei un semplice Cuore Granata, come tutti noi, 
fai sentire la tua voce attraverso le pagine 
di questo sito. 
Quando suonerà la resa dei conti 
noi presenteremo 
tutte queste testimonianze 
di Fede a chi non potrà non tenerne conto. 
Unisci la tua voce al ruggito 
della Fossa dei Leoni.
Ora, o mai più!









QUI SOTTO ALCUNI  SOCI SULLE GRADINATE RIMASTE DEL FILA